Calcata, il borgo a misura di Halloween!

I folli colori di Halloween si preparano a travolgere ed accendere il borgo medievale di Calcata che, come ogni anno, nella notte del 31 ottobre, sarà addobbato a tema, facendo vivere ai visitatori l’indimenticabile esperienza dell’Halloween Fest.

Zucche illuminate, leccornie di ogni genere, fiaccolate, gatti neri, musiche e spettacoli renderanno il borgo il luogo giusto per trascorrere un Halloween da brividi, contestualizzato in una location davvero suggestiva!

Soprannominata “Il paese che muore”, Calcata sorge, infatti, in una delle zone più caratteristiche e belle della Tuscia, e gode di un fascino sinistro, decadente e surreale.

Circondato da un incomparabile paesaggio, il borgo è arroccato su uno sperone tufaceo proteso nel vuoto, che fa parte di un contesto panoramico dominato da gole, fenditure rossicce e colline boscose, ricordando molto da vicino le miniature pittoriche tedesche dello Sturm und Drang.
Dalla metà del secolo scorso, a causa delle difficili condizioni geomorfologiche del terreno e dei frequenti crolli, l’antico paesino ha subito un graduale abbandono, ma da qualche anno è divenuto, nuovamente, la dimora di hippy, artigiani e artisti che ricercano un modello di vita alieno all’incalzante società consumistica e industriale che ci circonda.
Secondo la tradizione scritta Calcata, il cui stesso toponimo risulta oscuro e misterioso, viene citata per la prima volta in un documento del 772 d.C, sotto il pontificato di Adriano I. La piccola cittadina nel 1517 ospitò addirittura un Lanzichenecco che aveva preso parte al Sacco di Roma (depredando il Sancta sanctorum di San Giovanni in Laterano) e divenne per questo meta di numerosi pellegrinaggi; interessante a tal proposito la visita alla Chiesa del Santissimo nome di Gesù, la cui struttura risale al XIV secolo.
Purtroppo con il restauro del Palazzo baronale sono spariti tutti i graffiti raffiguranti i guerrieri Lanzichenecchi (lasciati da loro stessi durante il Sacco di Roma), ma nelle vicinanze è ancora possibile ammirare, a livello storico, i resti del Tempio falisco di Monte Li Santi.
Imperdibile, infine, la visita alla Valle del Treja, dove sarà possibile immergersi nelle limpide pozze d’acqua alimentate dalle cascatelle del Monte gelato.
Visitare Calcata equivale, dunque, ad un’esperienza “fuori dal mondo”, che consente di approdare su una “penisola” senza tempo, persa nel mare di smeraldo della vegetazione laziale.

Ambra Belloni

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