Alfredo Martini, indimenticabile Commissario Tecnico del ciclismo

La storia del ciclismo è fatta da grandi corridori che hanno conquistato prestigiose vittorie e realizzato imprese epiche, ma anche da grandi dirigenti. Uno dei dirigenti che hanno fatto la storia del ciclismo italiano è senza dubbio Alfredo Martini che è stato per più di 20 anni Commissario Tecnico della nazionale italiana. Nato a Calenzano (FI) esattamente un secolo fa, il 18 febbraio 1921, fu corridore professionista tra il 1941 e il 1957, vincendo un Giro dell’Appennino nel 1947, un Giro del Piemonte nel 1950 e una tappa al Giro d’Italia dello stesso anno, che chiuse al terzo posto e in cui indossò per un giorno la sua unica maglia rosa in carriera.
Se da ciclista non vinse molto, si rifece decisamente nella successiva carriera da dirigente. Tra il 1969 e il 1974 fu per 5 anni direttore sportivo, prima nel team Ferretti e poi nella Sammontana, guidando lo svedese Pettersson a conquistare il Giro d’Italia del 1971. Nel 1975 fu nominato Commissario Tecnico della nazionale italiana maschile elite, ruolo che ricoprì fino al 1997 quando gli subentrò Antonio Fusi. Da CT ottenne grandi successi, conquistando ben 6 titoli mondiali: Francesco Moser (Venezuela 1977), Giuseppe Saronni (Gran Bretagna 1982), Moreno Argentin (Stati Uniti 1986), Maurizio Fondriest (Belgio 1988) e infine per due volte Gianni Bugno (Germania 1991 e Spagna 1992); conquistò anche sette secondi posti e sette terzi posti.
Nel 1998 divenne supervisore delle squadre nazionali e presidente onorario della Federazione Italiana Ciclismo. Il 25 agosto 2014 si spense all’età di 93 anni nella sua casa di Sesto fiorentino (FI)

Daniele Capello

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