Il 14 gennaio 2020 la Commissione Europea ha finalmente presentato il progetto del Green New Deal, un fondo per la transizione da attivare tra il 2021 e il 2027 e che dovrebbe servire a facilitare gli obiettivi da raggiungere per il 2050. Ma l’Italia è uno degli Stati che sono stati “beffati”.
Il Fondo è pari a 7,5 miliardi di euro, dei quali 360 milioni di euro andranno all’Italia. E fin qui, non sembra male, se non fosse che l’Italia dovrà versare 900 milioni di euro per alimentare il Fondo. Un’apparente ingiustizia, soprattutto quando ad alcuni paesi dell’Est Europa andranno 2 miliardi di euro.
Il Just Transition Fund, Fondo per la transizione equa, che dovrà facilitare il Green New Deal, insomma, comporta costi a livello sociale, infrastrutturale, di stile di vita e anche economico. Un fondo che, insieme anche ad altri enti (come InvestEu e alla Banca Europea) raggiungerà i 100 miliardi di euro.
Ma perché l’Italia, almeno all’inizio, riceverà così pochi fondi? Perchè i criteri di distribuzione del fondo sono specifici, e riguardano: emissioni nocive, produzioni di torba o bitume, occupazione in settori inquinanti come il carbone, la prosperità dei paesi.
Di conseguenza, come ha dichiarato Elisa Ferreira, commissaria di fondi di coesione: “Tutti i paesi europei riceveranno un aiuto. L’allocazione dipenderà dall’intensità dei problemi ambientali”.
Evidentemente, in Italia siamo ancora molto fortunati ad avere problemi ambientali minori rispetto ad altri Paesi Europei.
Domenico Attianese