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Vuoi riscattare gli anni di università?

ecco come funziona

riscattare gli anni di università può servire per anticipare la pensione, vediamo perché

Se vuoi anticipare il momento della pensione è possibile riscattare gli anni di università. Ma quali sono le regole da seguire? Ci sono delle agevolazioni in merito? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

A seguito degli anni di studio effettuati durante i corsi universitari si è ritardato l’ingresso nel mondo del lavoro. Questo certamente ha comportato una maggiorazione del tempo che si dovrà dedicare al lavoro prima di poter godere della meritata pensione. Non bisogna disperare perché esiste un procedimento per poter ottenere una contribuzione per andare in pensione con anticipo rispetto a quanto sarebbe dovuto. Considerato che il momento della pensione si fa sempre più lontano, trovare un sistema per accorciare un po’ i tempi non dovrebbe essere affatto male.

Anche in riferimento al 2024 è operativa l’opzione per poter riscattare la laurea, incrementando la propria anzianità contributiva. Vediamo quali sono i requisiti per accedere a questo meccanismo e quali sono gli esborsi che si dovranno sostenere. Al fine di sgomberare il campo da equivoci è bene precisare che la cifra da pagare è tutt’altro che misera. Siamo di fronte ad un lusso che in pochi si possono permettere.

Venendo ai requisiti, dobbiamo specificare che la misura, introdotta nel 1997, esclude gli anni di università fuori corso. Sono inoltre esclusi i master universitari o privati. In caso di titoli acquisiti all’estero è necessario un apposito riconoscimento da parte del Ministero dell’Università.
Un aspetto che può essere utile da tener presente è che non è necessario riscattare l’intero periodo ma ci si può limitare al minimo necessario in base alle proprie esigenze.
Il periodo che si potrà riscattare va dal 1° novembre dell’anno in cui è avvenuta l’immatricolazione al 31 ottobre dell’ultimo anno di durata del corso come previsto dalla legge. 


Nessuna novità è stata apportata quest’anno dalla legge di bilancio.
Quanto occorre pagare all’Insp per trasformare gli anni universitari in anni contributivi e farli valere per la determinazione della pensione? Il fine di tutto questo è far sì che gli anni di studio vengano considerati come anni di lavoro.
Sul sito dell’Inps è presente un simulatore che può aiutare nei conteggi. Chi non sia in grado a provvedere in autonomia, grazie a questo supporto, potrà rivolgersi ad un professionista abilitato o al servizio di un patronato, considerato anche il cambiamento del meccanismo da adottare avvenuto negli anni. Dal 1996 si è passati da un modello retributivo a un modello contributivo e le cose si sono un po’ complicate. Siamo di fronte a cifre che possono arrivare, giusto per dare un ordine di grandezza, anche a 20.000 euro. Esiste un sistema agevolato per chi ha studiato dopo il 1995 che consente degli sconti e la possibilità di versare un importo fisso ma che può togliere dei benefici sugli importi degli assegni.

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