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Violenza contro le donne: preoccupanti i dati Istat

Di chi è la colpa di uno stupro? Di chi viene stuprato o di chi stupra? Se una donna tradisse il suo fidanzato, sarebbe giusto punirla? E se invece una donna non volesse consumare un rapporto sessuale, si potrebbe tirare indietro, giusto? A pochi giorni dalla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, alcuni inquietanti risultati Istat mostrano l’altro lato della medaglia, di quella medaglia dove milioni di persone si battono giorno dopo giorno per proteggere tutte quelle donne, che subiscono silenziosamente, vittime di un sistema che non riesce a proteggerle. Dati sconfortanti, dati che si affiancano a tutte quelle manifestazioni e cortei per dare voce alle donne, quelle molestate, insultate, picchiate, violentate. 

Il report redatto dall’Istat sui ruoli di genere parla chiaro: il 39,3% sostiene che se una donna non volesse un rapporto sessuale, potrebbe tranquillamente rifiutarsi; il 23,9% invece sostiene che potrebbero essere le donne stesse a provocare la violenza sessuale, a causa del loro modo di vestire; mentre il 15,1% afferma che se una donna è sotto effetto di droghe o di alcol, allora è parzialmente responsabile della violenza sessuale subita; oppure quel 17,1% convinto che sia lecito controllare abitualmente il cellulare della propria fidanzata; ed ancora il 10,3% crede che la maggior parte delle denunce fatte dalle donne siano false; per il 7,4% è convinto che se una ragazza flirta con un altro ragazzo, allora può beccarsi uno schiaffo; oppure c’è quel 7,2% a sottolineare come le donne è vero che dicono no ad un rapporto sessuale, ma in realtà intendono sì; e infine, ma non per importanza, il 6,2% pensa che alle donne serie non succede nulla. 

Eccolo, l’altro lato, quelle delle voci fuoricampo, quello del “se l’è cercata…”, “è però se ti metti una gonna così corta, è normale che poi…”. E mentre vengono sbloccati fondi, riformate leggi, inaugurati centri anti-violenza, redatti decreti, organizzati incontri informativi, per far sì che tutto quello che è accaduto fino ad ora, e sta accadendo ancora oggi, finisca, c’è ancora chi sostiene che una donna non sia libera di vestirsi come vuole, o di giustificare uno schiaffo perché “poteva evitare…”.  

Ma se da un lato c’è chi la pensa così, altre percentuali confermano quanto inconsapevolmente, ognuno di noi è entrato in contatto con una donna che ha subito o subirà violenza, e forse chi le sta accanto, come chi sta leggendo queste righe, non lo saprà mai. A dirlo è l’Onu affermando che 1 donna su 3 ha subito abusi, principalmente dal proprio partner. “La violenza sessuale contro le donne e le ragazze affonda le sue radici in secoli di dominazione maschile, – ha dichiarato il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres in occasione della Giornata mondiale – non dimentichiamoci che le diseguaglianze di genere, che sono alla base della cultura dello stupro, sono uno squilibrio di potere. 

Ecco le due facce della stessa medaglia, che sicuramente fanno pensare. La soluzione sembra ancora molto lontana, e quanto accade ogni giorno non può confortarci, ma non resta che sperare nell’impegno di tutti coloro che ce la stanno mettendo tutta per cambiare il destino di queste donne mutilate nell’animo, e non solo.

Giulia Baldini 

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