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Ambiente & Società

Tutto ciò che non sapevi sui cibi che acquisti (e getti)

In quanti sanno che l’indicazione sui prodotti alimentari “da consumarsi preferibilmente entro” è differente da “Da consumare entro”; Infatti, quando è espressa la preferenza, l’alimento potrebbe ancora essere consumato per molti giorni, e a tal fine diverse associazioni stanno chiedendo che venga impressa sui prodotti la dicitura: “spesso buono oltre”, con l’invito a osservare, annusare e assaggiare una confezione correttamente conservata dopo il Tmc.


Questi e tanti altri errori non fanno che incentivare lo spreco alimentare.

Il 5 febbraio 2023 si celebra la decima Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare, una iniziativa nata per sensibilizzare i consumatori, soprattutto i giovani, sulle conseguenze per il Pianeta della dispersione delle risorse alimentari. 

l risparmio delle risorse alimentari giova all’ambiente oltre che al nostro portafoglio.

Come ricorda il Rapporto ASviS del 2022 sul raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, si possono ottenere risultati brillanti per migliorare il ciclo produttivo e utilizzare ampiamente materie seconde e non materie prime realizzando un’economia circolare, ma «le imprese possono poco se i consumatori non cambiano i loro atteggiamenti di consumo e investimento».

È fondamentale fare conoscere a tutti i cittadini quali danni ambientali ed economici causa lo spreco alimentare. Secondo la World Organization For International Relations (WOIR) lo spreco di cibo provoca l’emissione di 4,8 miliardi di tonnellate di gas serra, e un consumo di acqua di 180 miliardi di metri cubi. La FAO stima che nel mondo circa 1,4 milioni di ettari di terreno coltivabile siano destinati a produrre cibo che non verrà mai mangiato.

Quali sono le iniziative per ridurre lo spreco? Nel 2022 l’allora Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha approvato il Bando Sprechi Alimentari, che finanzia progetti innovativi relativi alla ricerca nel campo dell’etichettatura dei prodotti alimentari, della loro shelf life, dell’imballaggio e della riduzione delle eccedenze alimentari.

Molto spesso, infatti, i consumatori interpretano in modo errato le informazioni riportate sulle etichette e ritengono che sia compromessa la qualità degli alimenti dopo il termine minimo di conservazione, o Tmc, (indicato dalla scritta “da consumarsi preferibilmente entro”); in realtà non è sempre così: l’alimento potrebbe ancora essere consumato per molti giorni, e diverse associazioni stanno chiedendo che venga impressa sui prodotti la dicitura: “spesso buono oltre”, con l’invito a osservare, annusare e assaggiare una confezione correttamente conservata dopo il Tmc.

Ma la riduzione dello spreco si può ottenere anche con apposite app che possono monitorare i nostri consumi e suggerirci comportamenti più virtuosi. È stata appena presentata Sprecometro, che ci fornisce informazioni sullo spreco personale e sulle perdite che subiamo in termini economici e sulle risorse ambientali. Tra le altre, l’app TooGoodToGo consente di acquistare a prezzi scontati da ristoranti, supermercati ed esercizi alimentari i cibi che i negozianti dovrebbero buttare.

Buon gusto senza sprechi a tutti.

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