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SIAMO UOMINI ACCETTIAMOCI PER QUELLO CHE SIAMO

Dobbiamo imparare a lasciarci andare, perché ogni cosa avviene a suo tempo.
Non abbiamo bisogno di ulteriori motivazioni.
Non abbiamo bisogno di essere ispirati ad agire.
Non abbiamo bisogno di leggere nessun’altra lista o post che ci ricordi che non stiamo facendo abbastanza.
Ci comportiamo come se, leggendo articoli e citazioni, improvvisamente un piccolo interruttore nel nostro cervello ci mettesse in moto.
Ma, una cosa che nessuno ci dice mai quando si parla di successo, motivazione, forza di volontà, obiettivi, parolone che negli ultimi tempi imperversano, e che siamo come siamo, fino a quando non lo saremo più.
Cambieremo quando vorremo cambiare.
È proprio così che accade.
Quello di cui abbiamo bisogno, più di qualsiasi altra cosa, è il permesso di essere in ogni momento quello che siamo.
Qualche volta si attraversano periodi particolari.
Qualche volta la vita si manifestata. Vita!
Certo, ci insegna delle cose e qualche volta ci fa percorrere la strada più difficile affinché possiamo apprendere le lezioni più importanti.
Ma non si può avere il controllo su tutto.
Ci si può svegliare ogni giorno alle 5 del mattino fino a quando non saremo esauriti, ma se le parole o il disegno che abbiamo in mente non ha intenzione di concretizzarsi, non lo farà.
Dobbiamo concederci il permesso di essere esseri umani.
È il fondamento della presenza: mostrarci come siamo in questo momento, e fare in modo di accontentarcene.
La maggior parte della nostra infelicità deriva dalla convinzione che le nostre vite dovrebbero essere diverse da ciò che sono. Crediamo di avere il controllo ma l’avversione ed il disprezzo che proviamo per noi stessi scaturiscono dall’idea che dovremmo essere in grado di cambiare la situazione, che dovremmo essere più ricchi, più attraenti, migliori e più felici.
Anche se l’autoresponsabilizzarsi permette di crescere personalmente, spesso può condurre a questo scontento e amarezza che nessuno di noi ha bisogno di portare con sé.
Qualunque sia la cosa che desideriamo, la vogliamo così tanto da distruggerci per riuscire ad ottenerla?
Forse il problema non è la motivazione, ma semplicemente il fatto che perseveriamo nel cercare di far rotolare un masso su per una montagna senza accorgerci che più spingiamo e più questa diventa alta.
Dentro di noi c’è qualcosa di magico che lavora in modi che non riusciamo a comprendere e neppure a manipolare.

Tutti coloro che cercano risposte facili, mutamenti caratteriali immediati, pozioni magiche e imbonitori, per nulla a buon mercato, allo scopo di ricevere in quattro e quattr’otto ed in esclusiva (assieme ad altre migliaia di creduloni) la ricetta per una vita di successi, resteranno delusi.

Se qualcuno offre una ricetta sicura, standardizzata, un programma ben definito che promette risultati veloci e che magari viene proposta nella sua immutata struttura anche ad altre persone, ricordiamoci che ognuno di noi è unico e la formula che ha funzionato per qualcuno non è detto che funzioni per tutti.

E allora smettiamo di prestare ascolto a chi ci esorta a cambiare, a tutti quelli che si propongono come predicatori con soluzioni facili in tasca. Questo significa che i fine settimana motivazionali con super personaggi a 2000€ a giornata (se bastano) portano solamente ad uno stato di galvanizzazione transitoria che si scontra poi con la vita reale. Cambiare è un lavoro che parte in primis da una necessità personale e continua sulla strada lunga e difficile della consapevolezza.

Dobbiamo semplicemente lasciare che le cose facciano il loro corso, fare un momentaneo passo indietro, smettere di maltrattarci sino ad annullarci, e lasciare invece che gli ingranaggi girino, perché lo faranno.
Un giorno o l’altro, questo momento avrà un senso.
Si deve avere fede in questo.
Concediamoci almeno il permesso di avere fede.

Fontana Marisa Paola

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