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La Pernice bianca e il suo piumaggio criptico

Ho scritto qualche mese fa a proposito del criptismo come strategia difensiva nel mondo animale

Tra i vari animali in grado di confondersi con l’ambiente circostante c’è la Pernice bianca (Lagopus muta), un uccello della Famiglia dei Phasianidae, in grado di cambiare abito da una stagione all’altra.

Questo uccello delle alte quote, infatti, si è adattato a vivere sui terreni innevati per buona parte dell’anno, ma riesce a rendersi invisibile anche nel periodo estivo quando la neve non c’è più.

Questa specie è in grado di fare una muta del piumaggio suppletiva rispetto ai normali periodi di muta, che in quasi tutti gli uccelli avvengono prima e dopo la riproduzione.

La Pernice bianca infatti è tale solo in inverno, proprio a seguito di questa muta che avviene a fine autunno-inizio inverno. In questo modo l’animale si rende invisibile nella neve, a parte la caruncola rossa sopra l’occhio, più grande nel maschio che nella femmina.

In primavera, con la muta preriproduttiva, il piumaggio diventa grigio-marrone screziato, adatto a nascondersi sul nudo terreno e le rocce.

Il problema per la specie è, oltre alla caccia, ancora permessa in alcune regioni, il riscaldamento globale: con il terreno scarsamente innevato, risulta troppo visibile in inverno e per questo, facilmente predabile.

La Pernice bianca è un “relitto glaciale“, cioè una specie di origine artica, che ha esteso il suo areale nel periodo glaciale a tutta l’Europa. Con la fine delle glaciazioni, si è ritrovata a vivere alle alte quote delle catene montuose di Alpi, Pirenei e Balcani. Sulle Alpi è presente la sottospecie endemica L.m.helvetica che è endemica delle nostre montagne.

Daniele Capello

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