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“One Cut of the Dead Mission: Remote”, il nuovo cortometraggio horror di Shinichiro Ueda

Nel 2017 il registra giapponese Shinichiro Ueda scrisse, montò e diresse la commedia horror “Kamera o tomeru na!”, che tradotto significa “Non fermare la cinepresa”.
In Italia è conosciuta con il titolo “Zombie contro zombie” e nel resto del mondo è noto come “One Cut of the Dead”.
Il film consiste in un unico piano sequenza della durata di 37 minuti e mette in scena la tragicomica vicenda di una troupe che, mentre sta girando un film sugli zombi in un impianto di filtraggio delle acque ormai vecchio e abbandonato, viene attaccata da veri zombie; gli attori e gli altri addetti ai lavori si ritrovano a dover combattere per sopravvivere, mentre il regista continua a riprendere tutto.
L’innovativa struttura narrativa utilizzata da Ueda e la sua capacità di sorprendere lo spettatore gli sono valsi numerosi riconoscimenti.
Nel 2019 è stato realizzato uno spin-off intitolato “Kamera o tomeru na! Supin-ofu: Hariuddo daisakusen”, ovvero “One Cut of the Dead Spin-Off: Hollywood”, sceneggiato da Ueda, diretto da Yuya Nakaizumi e mandato in onda dall’emittente nipponica AbemaTV.
Quest’anno, il lungo periodo di quarantena causato dal Coronavirus ha fornito al regista l’idea per il nuovo capitolo: “One Cut of the Dead Mission: Remote”.
Per la realizzazione del cortometraggio il regista ha ricontattato il medesimo cast e ha deciso di utilizzare “Zoom”, un’app per conferenze da remoto, videochiamate, chat e quant’altro.
Ogni attore, quindi, ha girato le proprie scene da sé, utilizzando lo smartphone personale, senza dover incontrare i colleghi o gli altri membri della troupe. Una volta montato, il cortometraggio, che ha una durata di 26 minuti, è stato caricato su youtube a partire dal 1° maggio e successivamente sono stati aggiunti i sottotitoli in inglese.
In un’intervista rilasciata poco tempo fa ad Associated Press proprio tramite l’app “Zoom”, il regista trentaseienne ha dichiarato che “tutto il Giappone, il mondo intero, è stressato dalla paura del coronavirus, così ho voluto semplicemente rallegrare un po’ la gente”.
Questa volta i protagonisti si ritrovano a dover girare un film documentario sui disagi vissuti durante l’isolamento forzato causato dalla pandemia, condividendo col mondo difficoltà e malumori, e si ritroveranno a essere attaccati da un intruso che farà loro il solletico fino a lasciarli letteralmente senza respiro.

Yami

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