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I nomi comuni degli uccelli e le fuorvianti omonimie

Nell’ambito delle scienze naturali la Nomenclatura è la disciplina che regola i nomi dei diversi taxa (Classi, Famiglie, Specie, ecc.) finora classificati. La “nomenclatura binomiale” viene usata universalmente per indicare una precisa specie, e corrisponde al suo nome scientifico: è in latino ed è composto dal nome del genere, seguito da quello specifico (es. Turdus merula indica il Merlo). In ogni paese poi, molti animali e piante hanno un nome volgare con cui sono conosciuti localmente. Capita che i nomi italiani dati agli uccelli possano risultare in alcuni casi fuorvianti e questo può mettere i difficoltà chi non conosce bene gli uccelli o ha cominciato da poco a praticare birdwatching.
Tra i rapaci per esempio esistono tre “falsi” falchi: il Falco d palude, il Falco pecchiaiolo e il Falco pescatore. In ornitologia sono considerati falchi solo quelli inseriti nella Famiglia dei Falconiformi (come il Gheppio o il Pellegrino); invece il Pecchiaiolo è più affine alle poiane e il Falco di palude appartiene al gruppo delle Albanelle, tutti della Famiglia degli Accipitridi. Il Falco pescatore è invece un unicum tra i rapaci, tanto da essere inserito in una Famiglia diversa di cui è l’unico rappresentante: i Pandionidae.
Nell’Ordine dei Passeriformi, che racchiude tra gli altri tordi e passeri, esistono due “falsi” picchi: il Picchio muratore, specie che in effetti nidifica in cavità arboree, e il Picchio muraiolo che vive in ambienti rupicoli d’alta quota. I picchi invece appartengono all’Ordine dei Piciformi.
La Gazza marina è un uccello acquatico simile ai Pulcinella di mare; in comune con la Gazza, che è invece un Corvide, ha soltanto il colore bianco e nero del piumaggio.
Infine esistono nomi italiani comuni a specie di Classi diverse: per esempio la Civetta è un piccolo rapace notturno ma anche un mammifero simile alla puzzola, noto anche come Zibetto africano. Il Totano moro è un uccello limicolo affine al Cavaliere d’Italia ma il Totano è anche un cefalopode simile al Calamaro. Esiste infine un gabbiano con lo stesso nome di una pianta : è lo Zafferano, che deve il nome al colore di becco e zampe, gialli come la nota spezia che viene estratta dall’omonimo fiore.

Daniele Capello

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