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Arte & Cultura

Matilde Serao, la prima direttrice di un giornale d’Italia

Nata a Patrasso, in Grecia, il  7 marzo 1856 e morta a Napoli il 25 luglio 1927, Matilde Serao è stata una scrittrice e giornalista italiana. Conosciuta soprattutto per il fatto di essere stata la prima donna ad aver fondato e diretto un giornale in Italia, Il Corriere di Roma. 

Esperienza che non finì lì, in quanto poi fu ripetuta con Il Mattino e il Giorno. Meno risaputo è il fatto che è stata anche una grandissima esponente della letteratura italiana nel mondo, tanto che, negli anni ’20, fu candidata sei volte al Premio Nobel per la Letteratura, anche se non lo vinse mai. 

Figlia di Francesco Saverio Serao e Paolina Borrelly, un avvocato romano e una nobile greca decaduta legata ad antiche famiglie di origine greca, nacque in esilio. Il padre dovette fuggire dalla sua città in quanto ricercato come anti-borbonico e cercò esilio in Grecia, dove conobbe e sposò Paolina Borrelly. La famiglia tornò in patria il 15 agosto 1860, alle porte della caduta di Francesco II.

Visse un’adolescenza spensierata a Napoli, dove il padre lavorò come giornalista e lei strinse un’amicizia con la grande attrice Eleonora Duse.

La sua vità ebbe una svolta nel 1881, quando si strasferì a Roma per iniziare a scrivere. Iniziò a scrivere al Capitan Fracassa, sotto pseudonimo, e a ritagliarsi spazi nei salotti della capitale, anche se il suo aspetto e i suoi modi da donna indipendente la rendevano più una curiosità per gli altri che una persona a cui prestare vero interesse. 

A Roma inizia anche la sua grande storia d’amore con Edoardo Scarfoglio, una relazione iniziata con la pessima recensione di Scarfoglio del libro “Fantasia” di Matilde. 

Una recensione che non ha impedito ai due di sposarsi l’8 febbraio 1885 e iniziare non solo una storia d’amore, ma anche un sodalizio in ambito professionale che porterà alla fondazione del Corriere di Roma. 

Una donna indipendente, avanti per il suo tempo che, forse, in un altro Paese avrebbe avuto molta più considerazione, come la avuta da chi la amava e la ammirava a livello internazionale. 

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