Una malattia autoimmune che colpisce principalmente le donne. La sua origine è dovuta alla combinazione di fattori genetici e ambientali.
Il Lupus interessa circa 50000 persone in Italia. Il suo sintomo più evidente e caratteristico è un eritema a forma di farfalla che dal centro del viso si sviluppa sulle guance. A questo si associano tra i sintomi più diffusi: la fotosensibilità, che può causare eritemi ed edemi per esposizione alla luce solare; ulcere nasali o boccali; disturbi renali; disturbi neurologici, come attacchi e psicosi. Colpisce in maniera nettamente superiore le donne, soprattutto in età fertile.
La malattia è scatenata da una reazione autoimmune dell’organismo di origine sconosciuta, che comporta un processo di infiammazione e/o danneggiamento di diversi organi come cuore, reni, cervello, epidermide.
Studi recenti hanno messo in evidenza il fatto che l’insorgenza della malattia è legata ad una serie di fattori combinati: la predisposizione genetica; l’uso di alcuni farmaci; fattori ambientali sconosciuti. Il 10% circa dei pazienti ha, infatti, parenti con questo stesso male. Poiché sono molti i figli di soggetti affetti da Lupus che non presentano il morbo, appare evidente che la predisposizione genetica non è l’unico fattore che determina la sua comparsa. Si avanza, dunque, l’ipotesi che ci siano anche fattori ambientali scatenanti. Fra essi è ormai assodata la presenza dei raggi ultravioletti, dato che tra i sintomi più ricorrenti c’è la fotosensibilità. Questi, probabilmente, generano alterazioni nel DNA delle cellule cutanee, che le fanno percepire come estranee, e dunque nocive, dal sistema immunitario. La particolare incidenza della comparsa del Lupus si ha anche in relazione all’uso di alcuni specifici farmaci, come l’idralazina (per controllare la pressione) e la procainamide (per regolarizzare il battito cardiaco). La sua maggior presenza in soggetti femminili e in età fertile, inoltre, si spiega con la loro maggior reattività immunitaria rispetto agli uomini.
Per il Lupus non esiste ancora una cura specifica. Il morbo si combatte principalmente con farmaci volti ad attenuarne i sintomi andando a rallentare il processo immunitario dell’intero organismo. La ricerca continua, e mira a comprendere l’eziologia della malattia, al fine di sviluppare un trattamento più adeguato.
Glenda Oddi
