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Le meduse, molto più che animali da evitare

Siamo abituati a pensare a loro come creature sgradevoli, capaci di lasciare uno spiacevole ricordo di una giornata di mare, in realtà sono molto di più.

Il nome “meduse” venne suggestivamente scelto per loro nel XVIII sec. dal naturalista Carl von Linnè, affascinato dal personaggio mitologico di Medusa, che con i suoi capelli serpentini tanto sembrava accostarsi
a queste creature. Qualche tempo dopo un altro naturalista, Français Péron, elesse “medusa” a nome comune di tutti gli esemplari, andando poi ad attribuire ad ogni specifica razza un nome derivante da un personaggio della mitologia greca la cui storia si intrecciava con quello di Medusa stessa (Cetosia, Pegasia ecc.). Questa suggestiva nomenclatura scientifica è ancora oggi pienamente in uso.

Questi organismi sono comparsi sulla terra circa 600 milioni di anni fa e sono costituiti per il 98% di acqua. La loro zona sommitale è composta dall’ombrello, una calotta semisferica da cui pende il manubrio, un apparato di forma allungata alla cui estremità inferiore è sita la bocca, al centro le gonadi e a quella superiore lo stomaco. Da quest’ultimo, posto in prossimità della sommità dell’ombrello, si dipartono numerosi canali che
conducono le sostanze nutritive all’intero organismo attraverso un vero e proprio sistema circolatorio, molto vicino a quello dei vertebrati. Sempre dall’ombrello pendono i tentacoli, che per alcune razze arrivano sino al sorprendente numero di 800; questi sono dotati di una eccezionale sensibilità e ricoperti di cellule urticanti che emettono delle tossine capaci di paralizzare le prede. Il muco che riveste il corpo delle meduse è
suggestivamente l’antidoto alla tossina che loro stesse producono, di esso si rivestono astutamente alcuni piccoli pesci così da poter stazionare presso di esse e nutrirsi di parte delle loro prede. Alcune di esse hanno dei piccoli occhi elementari capaci di percepire cambiamenti di luminosità, spesso associati anche ad un organo olfattivo ed ad un organo dell’equilibrio (statocisti), tutti collocati presso l’ombrello o i tentacoli. I muscoli che permettono loro di muoversi sono, come il già menzionato sistema circolatorio, straordinariamente vicini per struttura e composizione a quelli dei vertebrati. Inoltre allo stato attuale degli studi sono l’unico animale privo di sistema nervoso centrale che “dorme”, vive cioè una condizione simile al nostro sonno.

Le meduse non sono solo animali da temere durante i bagni estivi, sono molto di più: creature suggestive dalla struttura allo stesso tempo essenziale e complessa, dotate, con la loro caratteristica luminescenza, il loro aspetto fluttuante ed evanescente, i loro colori spesso molto vivaci, di un incredibile fascino.

Glenda Oddi

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