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L’ambiguità del termine “setta”

Opportunità e rischi del suo utilizzo

L’uso del termine “setta” è da tempo oggetto di dibattito tra gli studiosi dei movimenti religiosi. Da un lato, esso viene impiegato in senso dispregiativo per denigrare gruppi di cui non si condividono finalità e metodi. Dall’altro, alcuni ricercatori lo utilizzano con cautela per identificare realtà che presentano aspetti controversi e preoccupanti. Si tratta di una parola dai contorni ambigui, ma rinunciarvi completamente rischierebbe di rendere difficile la comunicazione con molte persone che la adoperano istintivamente.

Questa la tesi sostenuta dall’ ICSA  ( International Cultic Studies Association)

“Fondata nel 1979, l’International Cultic Studies Association (ICSA) è una rete internazionale di persone preoccupate della manipolazione psicologica e abuso nei gruppi settari, movimenti alternativi, e in altri contesti. “

Il termine “setta” deriva dal latino “secta”, che significa “seguire” o “aderire”. Inizialmente, nel contesto religioso, veniva utilizzato per riferirsi a gruppi o fazioni che seguivano una particolare dottrina o insegnamento religioso diverso da quello riconosciuto come ortodosso. In altre parole, le sette erano gruppi religiosi che si separavano dalla religione principale per seguire credenze o pratiche diverse. Come ben sappiamo, una caratteristica del linguaggio è che nel corso del tempo le parole possono acquisire significati e sfumature diverse rispetto alla loro origine. Pertanto, non dobbiamo separare la conoscenza etimologica di una parola dall’uso che è stato fatto di essa nel corso della storia fino ad oggi. 

I ricercatori dell’ICSA spiegano come chi chiede loro informazioni su presunte “sette” intenda in realtà un ampio ventaglio di gruppi eterogenei: organizzazioni religiose, politiche o di altro tipo con capi che esercitano eccessivo controllo sui membri, movimenti religiosi giudicati fanatici e devianti, sette che promuovono credenze antiscientifiche o pratiche rischiose, e via dicendo. La maggior parte di chi bolla queste realtà come “sette” esprime in realtà preoccupazione, se non aperta ostilità.

Ma classificare in modo indistinto sotto l’etichetta “setta” fenomeni molto diversi tra loro può portare a semplificazioni e fraintendimenti. Per questo, dagli anni Settanta molti studiosi hanno smesso di utilizzare tale termine, preferendogli definizioni ritenute più neutrali e meno giudicanti come “nuovi movimenti religiosi”. Tuttavia, anche quest’ultima resta una categoria piuttosto vaga, rispetto alla quale non c’è consenso tra gli accademici.

Inoltre, come sottolineano gli esperti dell’ICSA, chi cerca informazioni tende istintivamente a ricorrere al termine “setta”, essendo quello più diffuso nel linguaggio comune. Rinunciare del tutto a utilizzarlo significherebbe dunque precludersi la possibilità di dialogare efficacemente con molte persone preoccupate.

Secondo gli studiosi dell’ICSA, la soluzione migliore sta nel trovare un equilibrio: impiegare “setta” con cautela, specificandone volta per volta il significato attribuito e riconoscendone i limiti, ma senza bandirlo a priori. È importante chiarire che non tutti i gruppi etichettati come tali sono negativi o pericolosi. Al tempo stesso, se utilizzato criticamente questo termine può aiutare a identificare realtà accomunate da aspetti problematici.

In particolare, gli esperti definiscono come ‘setta’ quei gruppi che presentano una o più delle seguenti caratteristiche preoccupanti: 1) trattano i membri come oggetti da sfruttare per interessi dei leader  2) credono che il fine giustifichi qualsiasi mezzo 3)  possono danneggiare persone coinvolte nell’orbita del gruppo. 

Naturalmente, per analizzare in profondità tali aspetti critici è opportuno ricorrere anche a una terminologia più precisa, come ad esempio:

Manipolazione psicologica: Si riferisce a tattiche e strategie utilizzate da gruppi o individui per influenzare e controllare mentalmente i membri 

Abuso spirituale :  Si riferisce a situazioni in cui le pratiche religiose vengono sfruttate per scopi dannosi, come il controllo dei membri, la coercizione o lo sfruttamento finanziario. 

Totalitarismo : Una forma di governo o leadership (che può essere anche di un culto) che esercita un controllo totale e autoritario su tutti gli aspetti della vita degli individui (nel caso di un culto, sugli adepti)

Culti ad alto controllo: Sinonimo di totalitarismo, gruppi o organizzazioni che esercitano un controllo estremamente rigoroso sui loro membri, spesso attraverso coercizione, manipolazione psicologica e restrizioni delle libertà personali. 

In sintesi, se considerato un’etichetta dagli inevitabili margini di ambiguità, il termine “setta” può rappresentare uno strumento utile nel dialogo con l’opinione pubblica e nell’identificazione di alcune dinamiche e comportamenti rischiosi, a patto di integrarlo con analisi più accurate caso per caso. Rinunciarvi a priori risulterebbe controproducente, precludendo la comprensione delle preoccupazioni di molte persone.

Fonti:

https://articles2.icsahome.com/articles/definitionalambiguity

https://sites.google.com/a/icsa.name/icsa-italia/home?authuser=0

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