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La ‘Ndocciata, il rito del fuoco più grande del mondo

In Alto Molise quando l’aria si fa pungente è il tempo della ‘Ndocciata, il rito del fuoco più grande del mondo, che affonda le radici in una tradizione ancestrale e che oggi è l’evento turistico di punta dell’inverno sull’Appennino molisano.

Una scenografica sfilata di enormi fiaccole, le ‘ndocce, la sera di sabato 8 dicembre illumina il corso principale di Agnone (IS), cittadina delle campane, dell’artigianato e dell’arte casearia, a pochi chilometri da Castel del Giudice (IS) e dalle sue accoglienti casette in pietra e legno che compongono, come in un presepe, l’albergo diffuso Borgotufi. Al calare del sole e al suono delle campane, intorno alle 18.00, migliaia di persone attendono nel cuore di Agnone che i portatori delle 5 contrade vestiti con cappe e cappelli neri e abiti contadini sfilino in città, sfoggiando sulle spalle le ‘ndocce, grandi torce infuocate costruite a mano con legno d’abete e composte a raggiera. ll corteo comincia con le torce più piccole, quelle singole, per stupire gli spettatori con ‘ndocce infuocate sempre più grandi, che possono superare le 20 fiaccole e il peso di 140 kg. Musica ed eventi collaterali riempiono di magia il weekend dell’Immacolata. Borgotufi, a Castel del Giudice, al confine tra il Molise e l’Abruzzo, è in una posizione strategica per vivere la ‘Ndocciata e visitare i caratteristici borghi altomolisani illuminati a festa, sciare nelle località di Capracotta, amata per lo sci di fondo, e Roccaraso (AQ) con le sue apprezzate piste e vette, scoprire le antiche chiese e i musei di Agnone, immergersi nel mondo millenario dei Sanniti nelle aree archeologiche di Pietrabbondante e Vastogirardi. Per il soggiorno c’è Borgotufi, con le sue spaziose e suggestive case, il centro benessere che si affaccia sui boschi – con piscina idromassaggio riscaldata, cascate a getto, sauna, bagno turco, docce emozionali con cromo e aromaterapia, sala massaggi -, il ristorante Ocrà Favola Molisana, in cui la Chef Alessandra Di Paolo formata da Niko Romito reinterpreta in chiave moderna piatti tradizionali, tra formaggi, tartufi e mele biologiche che nascono nel meleto di Melise a Castel del Giudice.

Stefano Venditti

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