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La moda ricicla gli abiti a beneficio dell’ambiente

Riciclare indumenti antichi, rendendoli più moderni e unici, conferisce maggiore appeal. Il negozio di moda capace di interpretare questa peculiare esigenza di stile è Rechicle, situato nel quartiere Prati di Roma. È una piccola boutique di ultima generazione che riesce a trasformare lo shopping in un passatempo davvero creativo e divertente.

La crisi economica continua a coinvolgere diversi settori commerciali, costringendo le imprese a ripensare alle proprie soluzioni business. Non possiamo tralasciare la rivoluzione digitale che favorisce la trasformazione dell’organizzazione produttiva delle imprese. Questo stravolgimento consente di migliorare la vita delle persone imponendo nuovi paradigmi sociali ed economici. Cambiano radicalmente le scelte di vita rivoluzionando di conseguenza anche la modalità con cui fare gli acquisti. La moda risente della forte contrazione dei consumi, tuttavia è necessario proporre una nuova offerta commerciale, capace di attrarre maggiormente i probabili acquirenti con altri modelli di abbigliamento. Non è più sufficiente la tendenza, serve la singolarità dei capi da indossare. Riciclare indumenti antichi, rendendoli più moderni e unici, conferisce maggiore appeal. Il negozio di moda capace di interpretare questa peculiare esigenza di stile è Rechicle, situato nel quartiere Prati di Roma. È una piccola boutique di ultima generazione che riesce a trasformare lo shopping in un passatempo davvero creativo e divertente. Il gioco è già sul nome, composto coniugando le parole chic e riciclo, due concetti mai stati inconciliabili nel dizionario di una signora elegante.

Il mondo Riciclo
Riciclo perché gli abiti e gli accessori, spesso di valore, dimenticati e pressoché nuovi negli opulenti guardaroba delle figlie della società borghese, tornano sul mercato attraverso il sistema dell’esposizione in conto vendita. Si concorda un prezzo per il proprio usato di qualità e, a vendita effettuata, cliente e commerciante dividono il ricavo. Il cliente ha messo la merce, il negozio la professionalità e la struttura. Le belle creazioni prigioniere di armadi trovano un posto nella società, riacquistando la libertà di farsi ammirare, con un trionfante ingresso nella collezione di Rechicle: stimolante cocktail di vintage di prestigio e di usato firmato. Anna Lisa Martella, proprietaria del negozio, descrive la sua attività imprenditoriale proponendo un’efficace soluzione per rendere accessibile la famosa e blasonata alta moda. C’è un aspetto interessante dell’attività commerciale perché è molto vicino alle esigenze dell’ambiente, con una particolare filosofia di vita legata al riciclo inteso come un vero e proprio riuso. «Non consumo la carta – afferma Martella – perché le persone che portano gli abiti lasciano il capo al negozio. Chi arriva con le scatole delle scarpe consegna solo le calzature. Sono sensibile all’ambiente e voglio rispettare quelle regole basilari di civiltà». Tutto comincia con una cena a casa di Anna Lisa Martella. «Sono intenzionata ad avvicinarmi al riciclo della moda, cambiando completamente lavoro. Senza esitare invito a casa mia le mie amiche – racconta Martella con un piglio di soddisfazione – alle quali chiedo direttamente di darmi i loro capi d’abbigliamento per venderli. Accettano e inizio a organizzarmi per una nuova avventura lavorativa. Riciclare un abito significa ridisegnarlo, reinterpretarlo attraverso il proprio corpo, ma soprattutto attraverso il proprio carattere. È il coraggio della creatività, è la ricerca filologica dell’eleganza, realizzata prima di tutto con proporzioni ed equilibrio. Ma è anche un messaggio di unicità in un mondo che propone, in continuazione, degli stereotipi straordinari in origine, sulla passerella, ma nei quali spesso si fa fatica a identificarsi. Riciclare un abito è anche, paradossalmente, rinnovamento di energie in linea con l’attuale società, ma chi è dotato di buon senso e di consapevolezza potrà apprezzare questa proposta».

Il fashion per l’ambiente
La moda si adatta al cambiamento delle esigenze della società. Ciò che davvero conta è lo stile: si impara a vent’anni oppure non restano speranze. Perché la moda passa mentre lo stile rimane. I materiali usati per confezionare gli abiti cambiano nel tempo. Ora sono in vendita solo capi leggeri, non pesanti. La lana lascia il posto al cotone e al cachemire per l’inverno, mentre d’estate è preferibile usare la seta oppure il cotone leggero. L’interno del negozio è arredato con accessori riciclati, capaci di conferire una particolarità all’arredamento. La struttura degli scaffali dove sono esposti i capi di abbigliamento è composta di semplici tubi di ferro, mentre tre grandi lampade sono state recuperate in un’azienda chiusa. L’ambiente è accogliente perché si respira un’aria originale con un chiaro concetto filosofico: nulla si butta perché è ricchezza da tramutare in altra ricchezza. Il beneficio dell’ambiente è notevole specialmente in questo momento storico nel quale viviamo un’emergenza climatica da affrontare e superare in maniera decisa e velocemente. Cambiare le scelte di vita a cominciare dalla moda è un gesto intelligente e sicuramente da valorizzare. Nel XXI secolo dobbiamo comprendere l’importanza dell’ecosistema e adeguare di conseguenza i nostri comportamenti.   

Francesco Fravolini

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