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La creatività e la cultura non hanno età

   Gli anziani non più solo come fruitori e destinatari di cultura, ma veri e propri produttori di arte intesa nella più larga accezione del termine. E’ questo l’obiettivo che si vuole porre il progetto Cantieri Culturali per gli anziani ideato e promosso da due associazioni, la Lala e la Stlatts, con la super visione del dottor Cosimo Dentizzi, promosso su tutto il territorio regionale del Molise.

“L’idea è nata a seguito del progetto Giano dal quale abbiamo tratto numerose ore di girato che hanno dato vita ad un video molto interessante. Da questa esperienza abbiamo potuto comprendere che gli anziani vogliono essere protagonisti di attività artistiche e culturali che possano farli sentire al centro dell’attenzione su di un palcoscenico. Subito dopo la pensione, infatti, diverse sono le persone che incominciano a scrivere, a dipingere, a cantare o a suonare uno strumento. Vuoi perché da giovani non hanno avuto le possibilità economiche sia per mancanza di tempo. Spesso in età avanzata – ha rimarcato il dottor Dentizzi – l’indole più nascosta e più artistica, se così si può dire, viene fuori, emerge da un lungo letargo in tutta la sua prorompente dinamicità. Questo sta a dimostrare, se ancora ce ne fosse bisogno, che la creatività non ha fine e non è assolutamente legata all’età. La mente, l’intuito, il genio sono qualità che rimangono lucide e con noi per sempre e di esempi anche illustri ne sono piene le cronache. Non di rado, infatti, si possono trovare attori, registi, musicisti, pittori, scrittori, poeti, artisti in genere che proprio nella loro maggiore età hanno dato vita a dei veri e propri capolavori di cui si parla ancora oggi. Quello che vorremmo fare o meglio stimolare con questa iniziativa che vorremmo allargare a tutto il territorio molisano – ha evidenziato il dottor Cosimo Dentizzi – è la vena artistica dei nostri anziani. Una volta comprese, per esempio, le singole indole e propensioni di ogni partecipante, a seguito anche alla partecipazione attiva a delle lezioni tenute da docenti di comprovata professionalità in ogni campo dell’arte, potremmo organizzare un’orchestra regionale di musicisti anziani, o una compagnia teatrale regionale sempre composta da soli anziani. Si potrà anche allestire una pinacoteca, una galleria d’arte che possa mettere in mostra tutte le opere realizzate dai nostri anziani. Di idee ne abbiamo tante, ma siamo sicuri che durante l’arco del progetto ne scaturiranno altre. All’attività svolta dai nostri corregionali – ha affermato Dentizzi – vorremmo anche affiancare quel- la di persone anziane famose in tutto il mondo. Potremmo organizzare una rassegna cinematografica di film che parlano di anziani o di pellicole realizzate e prodotte da registi e attori di una certa età. Lo stesso potremmo allestire per la pittura, per la letteratura, per la scultura e così via. Vorremmo sfatare diversi luoghi comuni con questo progetto che gravitano attorno al mondo della terza età. I giovani hanno un concetto distorto, per esempio, dei gusti musicali degli anziani. Io che ho 60 anni adoro la musica dei Doors e conosco diverse persone di una certa età che amano alla follia i Beatles e i Rolling Stone. A dire il vero so di una band rock formata esclusivamente da anziani. Con i Cantieri Culturali per gli anziani andremo anche a recuperare tutto quel patrimonio culturale e di abilità manuale che è racchiuso nei ricordi, nel passato, nei solchi delle rughe degli anziani dei nostri piccoli comuni molisani. In ogni paese c’è una persona anziana che sa tutto sulla storia del suo paese, sui racconti e sulle leggende locali. In ogni paese c’è il vecchio falegname, il vecchio scalpellino, il vecchio intrecciatore di vimini che si diletta ancora in piccoli lavoretti di pregio. In ogni paese c’è l’anziana signora che sotto i caldi raggi solari ricama con altissima professionalità il corredo della figlia o della nipote. Gli anziani sono la memoria storica della nostra terra sotto diversi punti di vista e noi abbiamo il dovere di promulgare questa conoscenza. L’ideale sarebbe far entrare in stretto contatto le giovani generazioni con gli anziani per l’instaurazione di un biunivoco scambio culturale e creativo che possa arricchire i giovani da un lato e possa far sentire protagonisti dell’oggi gli anziani dall’altro. Un modo efficace e partecipativo per far uscire gli anziani dal loro atavico isolamento, voluto o indotto, che spesso caratterizza gli ultimi anni della loro vita in diversi comuni del Molise. Dobbiamo assolutamente smetterla di vedere gli anziani – ha concluso il dottor Cosimo Dentizzi – solo ed esclusivamente come coloro che possono badare ai nostri figli quando i genitori sono al lavoro. Gli anziani vogliono essere protagonisti assoluti della loro vita fino in fondo, sono stufi di svolgere un semplice ruolo di gregari o di semplici baby sitter durante la cosiddetta terza età”.

Stefano Venditti

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