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Intervista a Eleonora Giovannini vittima di stalking

Chi può dimenticarsene? Da allora fragile, volubile, sola all’interno di un sistema sordo e fuori da ogni controllo, a oggi, scrittrice affermata, speaker in diversi contesti radiofonici. Da bionda a mora, Eleonora è cambiata in tutti i sensi. Prima insicura, ora determinata e forte.

Forte, fondamentalmente, lo era anche prima, forse inconsapevolmente, non casualmente invitata alla Rai, intervistata da Magalli, da Barbara D ‘Urso, da Lorella Cuccarini a Domenica In. E poi oggetto di riflessione sulle più importanti testate come tustyle, cronaca vera, Famiglia Cristiana.
Ma Eleonora era già nota in passato anche per le sue qualità di scrittrice e poetessa. Fin da giovanissima ospite alla Mediaset con Alberto Castagna che la chiamava “Eleonoruccia dolce“, con Luciano Rispoli, Rita Dalla Chiesa. Vinse un premio letterario indetto da Avvenire con un brano dal titolo “la croce vuota”.
Eleonora Giovannini fu una rivelazione anche per lo scrittore Fulvio Tomizza, per Luce d’Eramo, in seguito per Alda Merini, che la considerò sua figlia spirituale. Intervistata dai giornalisti più importanti come Pierangelo Sapegno, Lamberto Sposini e Lara Cardella, Eleonora Giovannini ha sempre continuato la sua lotta per i diritti delle donne vittime di violenza attraverso una penna incisiva e priva di retorica.
La stessa Irene Pivetti, autrice della prefazione  nel suo ultimo libro, ha manifestato nei suoi confronti profonda stima.

Eleonora Giovannini ha scelto ad un certo punto di allontanarsi dai riflettori della Rai perché, come lei stessa sostiene “non mi serve il successo narcisistico, ma la realizzazione. Voglio raggiungere me stessa attraverso la mia professione che è scrivere, non sfilare in passerella“.

Presto inizierà un tour di presentazioni in giro per l’Italia e attraverso la sua pagina Facebook e quella della nostra casa editrice, sarà possibile aggiornarsi sulle date e i luoghi.
Oggi vogliamo parlare di lei come faceva Alda Merini che scriveva : “Il caso Eleonora è il caso di tutte le donne che sanno scrivere, vengono odiate e combattute ma rimangono comunque grandi“.

Io e Alda Merini, quello che nessuno sa

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Fabio Bastianelli

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