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Arte & Cultura

Il Golem

Al Teatro India di Roma dall’11 al 23 marzo 2025

di Juan Mayorga

per la regia di Jacopo Gassmann

con protagonisti in scena Elena Bucci, Monica Piseddu e Woody Neri

una produzione Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Sardegna Teatro e Teatro Stabile dell’Umbria, per una riflessione profonda sul potere delle parole e sulla fragilità dell’identità umana.

by Bruno Cimino

Partendo dalla leggenda ebraica del Golem, Juan Mayorga, tra i drammaturghi contemporanei più rappresentativi della scena teatrale spagnola, costruisce una storia che ci interroga sul nostro tempo, segnato da incertezze e trasformazioni. L’opera racconta la vicenda di una donna che, per tentare di salvare suo marito da una malattia incurabile si affida ad un’organizzazione segreta che promette di curare l’uomo, a patto che la donna impari tre nuove parole al giorno. Lentamente, come in una perturbante variazione sul tema della metamorfosi kafkiana, capiremo che la donna sta accogliendo (o forse ha da sempre soppresso) dentro di sé l’identità e la parola di un leader rivoluzionario del passato. 

Lo spettacolo si inserisce nel trittico di rappresentazioni che il Teatro di Roma dedica al tema della cultura ebraica per una riflessione sulla tragedia dell’antisemitismo, a cui si affiancano le pièce: La banalità dell’amore di Savyon Liebrecht, struggente e impossibile storia d’amore tra Hanna Arendt e il professor Martin Heidegger, nell’adattamento di Piero Maccarinelli (6-18 maggio al Teatro India); e A torto o a ragione di Ronald Harwood con la regia di Giovanni Anfuso, celebre storia di Wilhelm Furtwangler direttore d’orchestra tra i più famosi della sua generazione, accusato di essere nazista per aver scelto di continuare a dirigere in Germania durante la guerra (già andato in scena dall’11 al 16 febbraio al Teatro India). 

NOTE DEL REGISTA

«La parola, appunto, intorno a cui tutto ruota, a partire dal mistero profondo di questo testo – riflette il regista Jacopo Gassmann La parola che al contempo può rigenerarci o segnare traumaticamente i nostri destini. La parola che può certamente liberarci ma anche trasformarci fino a non riconoscere più chi siamo. La parola che crea e distrugge. La sensazione è che nel Golem Juan Mayorga abbia condensato tutto il sentimento (e lo smarrimento) del nostro tempo, chiamando a raccolta molti dei suoi autori di riferimento: da Borges a Kafka, passando attraverso Primo Levi e Gershom Scholem fino ad arrivare alla filosofia del linguaggio di Walter Benjamin e alla sua teoria della traduzione, l’autore getta il suo scandaglio negli abissi di questa epoca oscura, raccontandoci di un mondo che sta lentamente collassando o sfarinando – verrebbe da dire – mentre, come diceva Flaiano, “qualcosa si va lacerando nel tessuto divino dell’umano”». Juan Mayorga stesso commenta: «Avevo scritto El Golem alcuni anni fa, ma qualcosa è accaduto durante il lockdown ― in mezzo allo sconvolgimento generale, all’angoscia di tanti, alla paura di altri che l’ordine in cui avevamo vissuto potesse crollare ― che mi ha spinto a riscriverlo. Il tema centrale, credo, è il potere delle parole che ci avvolgono e ci attraversano e con le quali costruiamo i nostri incubi e i nostri sogni». 

INFO

Fondazione Teatro di Roma _www.teatrodiroma.net

Teatro India Lungotevere Vittorio Gassman, 1 (già Lungotevere dei Papareschi) – Roma 

Biglietteria: tel. +39 06 877 522 10 – 

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