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Festival Giornalisti del Mediterraneo: culture, diritti umani, legalità

Otranto capitale del dibattito internazionale.
Sono stati assegnati i primi quattro premi “Caravella” a Gratteri, Badalamenti, De Bellis, Di Segni. Il Festival si svolgerà dal 1° al 4 settembre 2021 ed è già in avanzata fase operativa: il Comitato scientifico del Festival ha deliberato i primi nomi per il “Caravella del Mediterraneo” 2021, premio che rappresenta l’incrocio dei mari e delle culture del “Mare Nostrum”, scenario millenario di scambi commerciali, linguistici e sociali tra Oriente ed Occidente.

Diritti umani, genocidi, economia blu, legalità sono i temi della 13a edizione del Festival Giornalisti del Mediterraneo, che si svolgerà a Otranto, dal 1° al 4 settembre 2021.

Il Festival è in avanzata fase operativa: il Comitato scientifico ha deliberato i primi nomi per il “Caravella del Mediterraneo” 2021, premio che rappresenta l’incrocio dei mari e delle culture del “Mare Nostrum”, scenario millenario di scambi commerciali, linguistici e sociali tra Oriente ed Occidente e che verrà consegnato a Nicola Gratteri, procuratore di Catanzaro, Giuseppe De Bellis, direttore di Sky Tg24, Noemi Di Segni, presidente della Comunità Ebraica in Italia, Maria Badalamenti, vittima di mafia. Sono previsti altri riconoscimenti nel corso delle prossime settimane.

Tra le novità dell’edizione 2021 del Festival c’è la partnership con l’Università del Salento – in particolare, con il Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo – con l’obiettivo di avviare relazioni internazionali e progetti di cooperazione transfrontaliera dedicati alla formazione sul giornalismo, e con il MEDFILM – Festival di Roma, prima rassegna internazionale italiana, dedicata al cinema mediterraneo: una collaborazione nata dalla comune sensibilità circa l’importanza di diffondere la cultura europea e mediterranea, attraverso il dialogo tra Paesi e la tutela dei diritti umani.

I protagonisti
Sono tanti gli ospiti internazionali e i protagonisti del mondo dell’informazione in arrivo per questa edizione del Festival: molto attesa la partecipazione di Cuno Jakob Tarfusser, sostituto procuratore generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Milano, che dal marzo 2009 all’agosto 2019, è stato giudice della Corte Penale Internazionale. Ma tra gli ospiti anche Irvin Mujcic, profugo di guerra che oggi vive a Srebrenica. Nel 1992, in seguito all’aggressione della Repubblica di Bosnia ed Erzegovina e alla campagna di pulizia etnica attuata lungo la valle della Drina, fu costretto ad abbandonare la città natale con la sua famiglia. Tra le grandi firme del giornalismo internazionale, inoltre, anche Pietro Del Re che da oltre trent’anni segue, come inviato per La Repubblica, i maggiori eventi internazionali.

Francesco Fravolini

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