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Arte & Cultura

Erzsebet Bathory un amore di contessa

Ecco un’altra storia affascinante su alcuni fatti di cronaca del passato e su alcuni personaggi noti della cronaca nera dell’epoca di cui però non si sa sempre tutto. 

Oggi parliamo della contessa Bathory una donna considerata sia un serial killer che la prima donna vampiro della storia. Vediamo di sapere qualcosa di più su di lei. 

Nata nel 1650 figlia di un militare aristocratico e sorella del re di Polonia, aveva nella propria insegna lo stemma del drago. 

La sua casata comprendeva cavalieri, giudici, cardinali, vescovi e re, ma era decaduta a metà del XVI secolo. 

La discendenza era guastata da incesti ed epilessia, sadici, assassini, omosessuali e satanisti. 

Malgrado fosse bellissima Erzsebeth era pur sempre il frutto di quella genetica ed infratti per tutta la vita soffrì di emicranie e improvvisi svenimenti di natura epilettica che la famiglia, superstiziosa, scambiavano per possessioni demoniache. 

Cresciuta ai piedi della catena dei Carpazi la donna fin dalla adolescenza fu iniziata al culto del demonio da uno zio seguace di Satana, mentre una zia le insegnò i piaceri della flagellazione e altre torture anche se la contessa ritenne poi che era meglio infliggere dolore piuttosto che provarlo. 

A 15 anni si sposo con un aristocratico guerriero che però era spesso assente per settimane o mesi per cui alla contessa non restava altro che passare il tempo dilettandosi di alchimia, avendo una condotta libertina con uomini e donne e torturando le domestiche per divertimento. 

I primi anni di matrimonio ciò che scatenava maggiormente le sue ire era l’insistenza della suocera di avere dei nipotini ed infatti appena le sue visite finivano Erzsebeth sfogava la sua ira con brutali violenze. 

La sua fantasia in tema di torture era ineguagliabile e i suoi strumenti preferiti furono aghi e spilli.

All’inizio ance il marito si univa a lei in queste pratiche ma poi si spaventò e trascorse sempre più tempo fuori casa o con l’amante. 

Alla sua morte le cose precipitarono e le torture dal personale di servizio si estesero anche a giovani donne contadine del posto. 

Ma quando iniziò a cercare vittime tra le figlie dei nobili il re iniziò a indagare sulla contessa per vedere se le voci fossero vere. 

Colta in flagrante lei e alcuni complici furono arrestati ma mentre i suoi complici furono giustiziati la contessa venne imprigionata a vita. 

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