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Ambiente & Società

Ecco come saranno i semafori tra due anni

Non si potrebbe immaginare di circolare in paese in assenza di segnaletica stradale, orizzonatale o verticale che sia.

Eppure per i tanto detestati semafori, pare ci sia un cambiamento imminente.

Queste segnaletiche verticali hanno un nome che deriva dal greco antico σῆμα (sema) cioè “segnale”, e da φέρω (fero) “che porta”; significa quindi “che porta il segnale”.

Per quanto invisi ai più, senza di essi, circolare in città sarebbe praticamente impossibile o assolutamente rischioso. La nuova viabilità urbana punta alla loro sostituzione in favore delle rotonde.

Essi sono necessari a regolare il traffico, permettono ai pedoni di attraversare in sicurezza ed evitano ingorghi. 

Che sia per attraversare a piedi, che sia per guidare una macchina, un motociclo o una bici, tutti conoscono bene i semafori. È conoscenza comune, anche tra chi non ha mai preso la patente, che con il rosso non si attraversa mentre il verde vuol dire via libera. I semafori come tutti li conosciamo sono però in procinto di andare in pensione.

Questi cambiano di nazione in nazione, per simboli, altezze, segnali luminosi o sonori. Basti pensare che, e.g., nello stato di Israele l’arancione compare sia prima che dopo il rosso (mentre in italia, solo prima dello scattare del rosso). Ed effettivamente in coda, si è sempre sul “chi va là” in attesa del verde.

Ma cosa è in procinto di cambiare? È stato da poco approvato un decreto che mira infatti a modificare la struttura ed il funzionamento dei semafori. A breve dovrebbero quindi arrivare nelle strade italiane dei semafori diversi da quelli a cui gli automobilisti sono abituati da anni, con funzioni in più. Si tratta di un progetto che mira a tutelare gli utenti “deboli” della strada. La ratio è quella di garantire maggior sicurezza a ciclisti e pedoni, atti a tutelare pedoni e ciclisti, evitando loro incidenti in quanto soggetti più vulnerabili e suscettibili su strada. Con questo nuovo tipo di semafori si punta quindi a ridurre i rischi.

Si tratta di semafori “Intelligenti”, che saranno in grado di aiutare chiunque si trovi per strada a calcolare al meglio il tempo da impiegare per poter attraversare un incrocio in piena sicurezza.

Nei nuovi semafori, infatti, verranno installati dei dispositivi di ultima generazione, dotati di un conto alla rovescia. Questi countdown sono in grado di dare informazioni precise sul tempo che impiegheranno ad accendersi le luci rosse, verdi e gialle. In questo modo si punta ad azzerare il rischio di ritrovarsi in mezzo ad un incrocio quando le auto ripartono.

All’interno del decreto inoltre, viene anche stabilito in quali situazioni vige l’obbligo d’installazione. Viene però lasciata anche una certa discrezione ai comuni, i quali potranno decidere di installarli anche quando non vi è obbligo di legge, se ritengono un incrocio particolarmente pericoloso.

I nuovi semafori dovrebbero entrare in funzione entro i prossimi anni. I comuni dovranno adeguarsi a questa normativa entro due anni dall’approvazione del programma triennale dei lavori pubblici o del Programma biennale per l’acquisizione di forniture e servizi. 

Dunque entro due anni, potremo avere incroci più sicuri, semafori più “premurosi”. 

di Marino Ceci

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