Image default
Arte & Cultura

‘Come un padre’ è il docufilm su Carletto Mazzone

Racconta l’uomo e l’allenatore, la vita e le imprese calcistiche di uno degli ultimi pilastri di un
calcio romantico che non esiste più, attraverso i racconti della sua famiglia e dei suoi figli
“d’adozione”

È disponibile dal 2 novembre 2022 su Prime Video, ‘Come un Padre’, prodotto da 102
Distribution, Well Enough Film e CD Cine Dubbing. Si tratta del docufilm, diretto da Alessio Di
Cosimo. Il docufilm è dedicato alla vita e alla carriera dell’iconico allenatore di calcio Carletto
Mazzone, detto Er Sor Magara, classe 1937, che è a tutt’oggi detentore del record di panchine
in Serie A, con ben 795 presenze ufficiali. ‘Come un Padre’ racconta l’uomo e l’allenatore, la vita
e le imprese calcistiche di uno degli ultimi pilastri di un calcio romantico, attraverso i racconti
della sua famiglia e dei suoi figli “d’adozione”. Sono poche le persone che conoscono Carletto
Mazzone con le sue passioni e le sue paure, senza tralasciare l’importanza della sua presenza
per la carriera e la vita di calciatori come Totti, Baggio, Guardiola, Materazzi, Pirlo e tanti altri.
La fotografia è di Giuseppe Chessa, il montaggio è di Lorenzo Muto, le musiche originali di
Paolo Costa e nella colonna sonora c’è Stella di Antonello Venditti, Maledetto Tempo di
Franco126 e Stadiumdi Oscar Prudente, famosa sigla del programma Domenica Sprint.
Il docufilm
Contiene numerose le testimonianze di alcuni tra i più grandi calciatori al mondo: Roberto
Baggio, Pep Guardiola, Francesco Totti, Andrea Pirlo, Marco Materazzi, ma anche Claudio
Ranieri, Giuseppe Giannini, Dario Hubner, Giovanni Galli, Massimiliano Cappioli, Beppe Signori,
Enrico Nicolini, Fabio Petruzzi, Luigi Di Biagio, Roberto Muzzi, i gemelli Antonio e Emanuele
Filippini. Il racconto è sempre uguale: ripercorrere la carriera per ricordare con affetto gli inizi ed
il loro rapporto con Carletto per cui è stato ‘Come Un Padre’. È una storia che racconta anche la
famiglia Mazzone, grazie al figlio Massimo e alla giovanissima nipote Iole.
Francesco Fravolini

Altri articoli