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Cina tra energia pulita e inquinamento: proviamo a fare un bilancio

Negli ultimi anni, la Cina ha assunto un ruolo centrale nella discussione globale sull’energia pulita e sull’inquinamento ambientale. I grandi numeri che emergono dalla sua economia e dalla sua transizione energetica possono essere fonte di ispirazione e confusione allo stesso tempo. In questo articolo, esamineremo da vicino il dualismo tra l’eccezionale investimento nelle energie rinnovabili e l’ondata persistente di consumo di carbone, cercando di far luce sul quesito se la Cina sia un modello di politica green o un grande inquinatore.

Energia solare ed eolica

La Cina brilla nel panorama delle energie rinnovabili con numeri impressionanti. La sua capacità solare ed eolica è senza pari nel mondo, superando di gran lunga quella di tutti gli altri paesi. La strategia economica cinese ha svolto un ruolo chiave in questo successo, con un sostegno statale consistente che ha alimentato l’innovazione, la competitività e la produzione su larga scala. Questa combinazione ha permesso alla Cina di superare ogni concorrente nel settore delle energie pulite, dimostrando che la politica industriale può essere un motore di crescita nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

Inquinamento da carbone

Tuttavia, dietro il brillante successo delle energie rinnovabili si cela un lato oscuro: l’inquinamento causato dalla combustione del carbone. La Cina è diventata un gigante del carbone, consumandone più della metà del totale mondiale negli ultimi dieci anni. Nonostante gli sforzi per ridurre le emissioni, la febbre del carbone nel paese sembra essere inarrestabile, con nuovi progetti ancora in corso di approvazione.

Il paradosso della Cina risiede nel tentativo di mantenere la leadership nell’energia pulita mentre continua a dipendere pesantemente dal carbone. Sebbene si preveda un aumento dell’energia solare ed eolica, il tasso di crescita potrebbe non essere sufficiente per raggiungere gli obiettivi di neutralità carbonica entro il 2060, come promesso dal presidente Xi Jinping. Affrontare questa sfida richiederà riforme decisive nel settore energetico, con una graduale eliminazione delle centrali a carbone e un maggiore sostegno alle fonti di energia pulita.

Il binomio equivocabile cinese

In conclusione, la Cina si presenta come un caso complesso e ambivalente nel panorama globale dell’ambiente e dell’energia. Da un lato, i suoi investimenti massicci e la leadership nel settore delle energie rinnovabili forniscono un modello da imitare per molti paesi nel loro percorso verso una transizione energetica verde. Dall’altro lato, la dipendenza continua e l’aumento del consumo di carbone sollevano preoccupazioni significative sull’impatto ambientale e sull’inquinamento atmosferico.

Se da un lato la Cina dimostra che è possibile realizzare enormi progressi nelle energie pulite attraverso politiche industriali mirate, investimenti e innovazione, dall’altro il suo consumo smisurato di carbone e le sfide connesse indicano che c’è ancora molto da fare per affrontare le emissioni di gas serra e l’inquinamento atmosferico.

Quindi, mentre la Cina offre sicuramente lezioni preziose nel campo delle energie rinnovabili e dell’innovazione industriale, resta ancora il compito cruciale di affrontare l’inquinamento e la dipendenza dal carbone in modo più aggressivo e sostenibile. In definitiva, la Cina può essere sia un modello da seguire che un esempio negativo, ma la vera sfida per il paese e per il mondo intero è bilanciare questi due aspetti e lavorare verso un futuro veramente sostenibile e a basse emissioni di carbonio.

Riccardo Pallotta©

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