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Arte & Cultura

Carlo Felice di Genova ed il fantasma dell’opera

 “Impara che sono fatto interamente di morte, dalla testa ai piedi, che è un cadavere quello che ti ama, ti adora e non ti lascerà mai più”

Queste sono forse le più dolci parole dette da Erik, il protagonista del celebre romanzo di Lerouz del 1910, a Christine, cantante del Teatro dell’Opera di Parigi e suo oggetto di desiderio…

Ma è esistito davvero Il fantasma dell’opera protagonista dell’omonimo romanzo? E se si, dove si trova?

Ebbene sì il fantasma dell’opera esiste davvero e pare che si trovi in Italia, più precisamente nel Teatro Carlo Felice di Genova, ma rispetto alla più nota storia scritta da Leroux qui le parti sono invertite e lo spettro italiano è una bellissima donna, di nome Leila Carbone, figlia di un liutaio.

La sua era una bellezza sconvolgente tanto che di lei si innamorò perdutamente un giovane di famiglia ricca, ma si sa a quell’epoca la differenza tra ceti era ancora malvista e quindi la famiglia del ragazzo, non essendo Leila di nobili origini non la accettò mai e per contrastare questa relazione accusò la ragazza di essere una strega e di usare la magia per raggirare il giovane.

La ragazza fu arrestata e tenuta prigioniera nelle segrete del monastero di San Domenico dove mori per il terrore prima ancora di essere torturata e lì rimase sepolta.

Il monastero fu poi trasformato in quello che oggi è il Teatro Carlo Felice e forse proprio le note della musica hanno risvegliato lo spirito di Leila, ricordandole il padre liutaio e la sua infanzia.

La sua prima apparizione risale al 1851 ad una soprano che era anche una medium e da allora appare e scompare (come fa Erik) con il suo volto pallido ed il suo profumo soave attraverso i corridoi del teatro, vivendo sempre lo stesso giorno.

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