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Arte & Cultura

Big Mama, quella graffiante voce di rabbia e ironia

Big Mama, il suo vero nome è Marianna Mammone, è una delle rapper più apprezzate del momento 

E’una delle giovani artiste musicali più originali; con le canzoni fa riflettere, soprattutto chi ha la sensibilità giusta per captare i messaggi inviati attraverso le sue graffianti corde vocali. E’ stata oggetto di atti di bullismo, per la sua taglia non conforme; ha conosciuto il dramma della violenza (subita) e la sensazione che si prova quando a vent’anni ti senti dire di avere un tumore. Parliamo di Marianna Mammone, in arte Big Mama, una delle rapper emergenti più apprezzate, anche da chi, nel mondo della musica, sta attraversando il momento di maggior successo. Infatti Elodie, nella quarta serata dello scorso Festival di Sanremo, l’ha voluta come partner artistica nella versione sanremese di “American Woman”. “Avevo questo brano dei The Guess Who da proporre sul palco, nella serata delle cover, e dovevo trovare qualcuno con cui duettare. Ho subito intuito che Big Mama fosse la cantante giusta, perchè in quel contesto rappresentava una voce di rottura”, dichiarò la popstar pugliese nel dietro le quinte di “Radio 2 a Sanremo”.             

Marianna nasce ad Avellino il 10 marzo 2000, il suo paese è San Michele di Serino, in cui cresce e prova a farsi strada con una carica intellettuale che, in lei, è sempre stata spiccata: “da piccola scrivevo brani che parlavano dei miei fratelli, alle medie mettevo giù poesie per i ragazzini più carini, poi sono passata alle gare di Karaoke, e lì ho scoperto di saper cantare”, raccontò Big Mama in una trasmissione Tv. Il fatto di essere “in carne” la porta a subire le prese in giro dei coetanei del paese, “ho subito offese, anche troppe, ma ero inconsapevole che quello fosse bullismo. Era frequente, per una ragazza con una fisicità non conforme al target fisico riconosciuto, ricevere sfottò dalla gente”. Poi ha capito che ciò che subiva era tremendamente ingiusto e ha iniziato a regire, un comportamneto che l’ha rafforzata in modo straordinario, facendola maturare come donna e come artista. Marianna entra nel coro del Teatro Carlo Gesualdo di Avellino, come contralto. Poi sceglie la strada del rap: perchè è il genere musicale che, più di ogni altro, ti permette di esprimere un flusso di parole che corrono da sole veloci, dandoti quella realistica sensazione di sfogare tutto ciò che stai tenendo dentro. Poi decide di trasferirsi a Milano, si iscrive ad Urbanistica, presso il Politecnico, ma ecco che arriva la “botta”, lo “schiaffo” che brucia, che si chiama cancro. Durante un periodo in cui non stava bene, decide di chiedere ai medici e le viene diagnosticato il linfoma di Hodgkin. Ma regisce in modo esemplare, prende la malattia di petto e riesce a scacciare il tumore. 

Anche mentre si sottoponeva alle terapie, con effetti collaterali pesanti, non ha mai smesso di scrivere i brani. “Too much”, “Così leggera”, “Chupa chups” “Nex Big Things”, “Poker”, sono solo alcune delle sue canzoni più apprezzate. Marianna ha scelto il nome di Big Mama perchè il suo cognome, Mammone, fa venire in mente una mamma grande. 

E’ apprezzata nel freestyle, nel 2022 sale sul palco della festa del 1° Maggio, con un monologo pieno di riflessioni sul concetto di sopraffazione e di voglia di mordere la vita. Viene considerata la “Queer queen” dal rap ed è impegnata su più fronti: nella lotta per i diritti degli omosessuali, come testimonial, informale ma efficace, contro il bullismo e contro la sopraffazione, è inoltre uno dei rifermenti di spicco del movimento per il body positivity, promuovendo l’accettazione di tutti gli aspetti fisici. Ma non ama definirsi attivista. 

Big Mama, la ragazza che da bambina cantava le canzoni neomelodiche napoletane con la pro-zia, negli anni ha superato tutti gli ostacoli che la vita le ha fatto trovare sul proprio sentiero. Rafforzandosi come donna e come cantante, grazie alla qualità artistica, alla voglia di reagire e all’autoironia, bene prezioso per chi vuole comunicare con un pubblico.      

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