Yellowstone festeggia i suoi primi 150 anni

Forse si tratta di uno dei più famosi parchi al mondo. Riconosciuto nel 1978 come patrimonio mondiale dall’UNESCO. Si estende per una superficie che eguaglia la Corsica, su tre stati degli Usa: Wyoming, Montana e Idaho. Stiamo parlando del Yellowstone National Park. Tra le altre cose è anche il più antico parco nazionale al mondo, dato che la sua fondazione risale al 1° marzo 1872. Ha quindi compiuto da poco più di un mese 150 anni, ma non sembra sentirli.

Infatti l’ultima novità offerta dal parco è un pass annuale valido per l’ingresso nel suo territorio anche nel 2172. In sostanza con una donazione di 1.500 dollari che è nata come una raccolta fondi per il suo recente compleanno, le persone potranno garantirsi un pass tra 150 anni. Ovvero la stessa età del parco attualmente.

Il parco spera che i biglietti, che sono stati soprannominati “The Inheritance Passes”, vengano utilizzati dai discendenti di colui che farà la donazione. Praticamente vorrebbe dire garantirsi dei visitatori certi tra un secolo e mezzo. L’organizzazione dietro alla raccolta fondi, la Yellowstone Forever, utilizzerà il denaro delle donazioni per sostenere progetti del parco come il miglioramento dei sentieri, l’istruzione, la conservazione dei pesci autoctoni e studi scientifici.

“È il nostro modo di celebrare i 150 anni del parco nazionale di Yellowstone e di aiutare a preservare il parco per i prossimi 150 anni”, sostiene Lisa Diekmann, presidente e CEO di Yellowstone Forever. L’idea marketing, perchè di questo in sostanza si tratta, è stata dell’agenzia pubblicitaria Havas Chicago. L’agenzia per festeggiare il compleanno, invece di guardare indietro ha pensato bene di guardare avanti e cercare una via per curare e preservare il parco per le future generazioni.

Il pass che sarà dato ai donatori avrà validità di un anno dal primo utilizzo e consentirà poi l’ingresso nel 2172.

Quindi un importante passo strategico per aiutare il parco che come molti altri sta affrontando differenti e nuove sfide. Dalla crisi climatica alle pressioni di un aumento da record delle visite. Il “custode dell’inverno” così definito Steven Fuller, ha affermato che i cambiamenti cha ha visto negli ultimi quattro decenni sono davvero “profondi”. Animali come lupi, orsi grizzly e bisonti hanno fatto il loro ritorno sul territorio del parco, ma dall’altro lato c’è un maggiore traffico e delle condizioni metereologiche estreme.

Aspetti positivi si intersecano ad altri negativi che a volte creano addirittura dei paradossi difficili da risolvere. La speranza comunque è che si trovino sempre delle nuove soluzioni, come l’acquisto di un biglietto un secolo e mezzo prima, che possano contribuire a preservare dei patrimoni ambientali come Yellowstone per le generazioni che verranno.

Riccardo Pallotta©

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