Villa del Principe: un gioiello del Cinquecento genovese

di Bruna Fiorentino

I visitatori di Genova, oltre a lasciarsi ammaliare dai nobili monumenti, retaggio del passato di Repubblica marinara, dalle chiese antiche, dai caratteristici vicoli, nonché dallo spettacolare acquario: delizia di grandi e piccini, non possono dimenticare di visitare il Palazzo del Principe Andrea Doria o Palazzo del Principe a Fassolo, la più vasta e sontuosa dimora nobiliare della città.

Sorta in una zona all’epoca fuori dalle mura cittadine, affacciata sull’omonimo Golfo, Genova fu voluta dal nobile Andrea Doria (Oneglia, 1466 – Genova, 1560), avventuroso uomo d’armi, ammiraglio e politico il quale, rimasto orfano in tenera età di entrambi i genitori, aveva intrapreso una brillante carriera, partendo da soldato di ventura, fino a stringere, nell’estate del 1528, un’alleanza con l’imperatore Carlo V, da cui ottenne l’indipendenza della città, divenendone una sorta di signore.

Giunto all’apice del potere, il condottiero navale intraprese la costruzione della dimora per il suo “honesto otio”, come recita un’iscrizione sulla facciata nord del Palazzo.

Dal punto di vista storico e artistico, Villa del Principe rappresenta il più importante complesso monumentale e decorativo del Cinquecento genovese.

Doria aveva comprato il podere dalla famiglia Lomellini e, tra il 1521 e il 1529, fece edificare quella che doveva diventare la residenza ideale, al rientro dalle imprese in mare, ma che invece venne utilizzata principalmente dai suoi successori, la famiglia dei principi Doria Pamphilij che ancora ne sono i proprietari, ne curano i restauri e permettono le visite del palazzo, diventato una splendida location per matrimoni ed eventi esclusivi.

L’opera, ampliata ed abbellita dall’erede, Giovanni Andrea I Doria, grazie al quale la residenza raggiunse il suo massimo splendore, rappresenta di fatto l’unica “reggia” di una città repubblicana e la più vasta e sontuosa dimora nobiliare di Genova.

Andrea Doria chiamò da Roma l’artista fiorentino Piero di Giovanni Bonaccorsi, detto Perino o Perin del Vaga (Firenze, 1501 – Roma, 1547), eclettico allievo di Raffaello, che curò la progettazione e la realizzazione della prima residenza, importando le novità dell’ambiente romano e dipingendo uno dei cicli pittorici rinascimentali più importanti del nord Italia, che influenzò profondamente la successiva arte locale.

Inizialmente, l’edificio aveva una struttura limitata al corpo centrale e al cortile a colonne ma, nel 1529, fu ampliato, con l’acquisto del confinante palazzo dei Giustinani Furneto.

Perin del Vaga si ispirò al modello della villa ellenistico-romana, con un lungo porticato monumentale che si protende verso lo splendido giardino all’italiana e verso la riva del mare, dove, proprio di fronte alla residenza, stazionavano le galee della flotta Doria.

Nel Palazzo si può ammirare un tripudio di stupende pitture, affreschi, stucchi, arazzi, arredi, tra i quali si distinguono numerosi ritratti del committente, come la celebre tavola eseguita da Sebastiano del Piombo.

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