Van der Poel, il Verstappen del ciclismo

La Parigi-Roubaix è una gara unica al mondo. Anacronistica (il traguardo è nel velodromo di Roubaix), durissima (non a caso è chiamata “l’Inferno del Nord”) con i suoi 30 tratti in pavé (oltre 50 km in totale), la più odiata dai ciclisti e la più amata dai tifosi. È una gara che nella sua storia ultracentenaria (121 edizioni dal 1896 a oggi) ha visto il trionfo di grandi campioni (Boonen, Merckx) o assoluti sconosciuti (Hayman). 

Questa volta il successo è andato a un campione: Mathieu Van der Poel, al suo secondo centro (consecutivo) in questa corsa. Uno dei pochi a realizzare la doppietta con il Fiandre corso una settimana prima e l’unico con Rik Van Looy a farlo con la maglia di campione del mondo sulle spalle, l’olandese ha vinto come ormai ci ha abituati: 60 km di fuga e nessuna speranza per gli inseguitrori: potrebbe essere paragonato a Verstappen per costanza di rendimento e ritmo-gara. È vero, il principale avversario Wout Van Aert ha saltato entrambe le corse per infortunio, ma viene difficile pensare che avrebbe potuto battere un Van der Poel che da due anni è assolutamente il miglior corridore da gare di un giorno: da marzo 2023 ha vinto 4 classiche monumento e un mondiale. 

Anche nella corsa femminile (solo alla quarta edizione) che si è disputata il giorno prima, il successo è andato alla campionessa del mondo in carica. In un finale più combattuto, Lotte Kopecky ha superato altre tre avversarie in volata: seconda si è piazzata la nostra Elisa Balsamo, che sta disputando una grande stagione.

Daniele Capello

Articoli simili

Lo scudetto che vale la seconda stella per l’Inter

Una passeggiata di “Choral Trekking” tra canti e natura

Bruno Danovaro batte il lottatore austriaco Noirhoiter