Urbania: scopriamo l’Italia meno nota

Urbania è un comune italiano della Provincia di Pesaro e Urbino, nelle Marche.

Fino al 1636, era conosciuto con il nome di Casteldurante. Ha cambiato la propria denominazione in quella attuale, in onore di papa Urbano VIII, dopo essere stata elevata a città e diocesi.
Urbania si trova in una zona pianeggiante, in fondo alla valle del fiume Metauro ed è attorniata da colline.

La zona del centro storico è circondata su tre lati da un’ansa del fiume Metauro.
Il nucleo originario, probabilmente, risale al VI secolo d.C. ed era chiamato Castel delle Ripe, un comune di parte guelfa e per questo nel 1277, distrutto dai ghibellini della vicina Urbino.

La popolazione superstite si rifugiò, quindi, poco più a valle, intorno alle mura della abbazia di San Cristoforo del Ponte.
Nel 1284, intorno alla Abbazia fu costruita la nuova città, la cui fondazione fu affidata al prelato Durand, all’epoca governatore della Romagna e della città e distretto di Urbino.

Durante il periodo della Signoria, fu affidata alla famiglia dei Brancaleoni, cui succedette la famiglia dei Della Rovere ed infine, nel 1635, sotto papa Urbano VIII fu elevata a rango di città e diocesi, e per questo, cambiò il suo nome in Urbania.

Attualmente, è tra le città decorate al valore militare, per la guerra di liberazione ed è stata insignita alla Medaglia di Bronzo al Valor Militare, per il contributo dato alla Resistenza.

Pur essendo una città molto piccola, è un importante centro turistico, per via delle diverse cose da visitare, tra cui, il Palazzo Ducale, una delle attrazioni principali del borgo, voluto dal duca di Urbino Federico II da Montefeltro, alquanto caratteristico, per la presenza di due torrioni, uno semicilindrico e l’altro cilindrico, che racchiudono al loro interno una scala elicoidale. Oggi, il palazzo è sede della Biblioteca Comunale, della Pinacoteca e del museo civico, al cui interno spiccano: 40.000 preziosi volumi, una collezione di ceramiche antiche e due globi di metà del 500.

Un’altra delle attrazioni è sicuramente la Chiesa dei Morti e il Cimitero delle Mummie.
La chiesa costruita nel 1380, presenta al suo interno il cimitero delle mummie: una sala con 18 mummie ben conservate, riesumate nell’Ottocento, dopo l’editto napoleonico che obbligava la sepoltura fuori dall’abitato.
Le 18 mummie risalgono al periodo tra il Medioevo ed il Rinascimento e sono perfettamente conservate, grazie alle muffe presenti nel terreno.

Benedetta Giovannetti

Articoli simili

Nuovo album e tour per Piero Pelù

Trailers FilmFest 2024

A Tivoli c’è ‘Rocca Fest’