Tumore al seno, Paola Marella: «Parlarne significa aiutare altre donne»

La docu-serie, in onda su La7d dal 22 novembre 2020, nasce nell’ambito della quarta edizione della campagna nazionale “Voltati. Guarda. Ascolta”, promossa da Pfizer con il patrocinio di Fondazione AIOM e in collaborazione con Europa Donna e Susan G. Komen per rompere il muro di silenzio che ancora oggi circonda le donne con tumore al seno metastatico.

La docu-serie, in onda su La7d dal 22 novembre 2020, nasce nell’ambito della quarta edizione della campagna nazionale “Voltati. Guarda. Ascolta”, promossa da Pfizer con il patrocinio di Fondazione AIOM e in collaborazione con Europa Donna e Susan G. Komen per rompere il muro di silenzio che ancora oggi circonda le donne con tumore al seno metastatico. La prevenzione gioca un ruolo fondamentale perché può salvare la vita di una persona. Con Paola Marella, testimonial di campagna e conduttrice della docu-serie, vogliamo comprendere l’importanza di questa campagna di sensibilizzazione, senza dimenticare il ruolo della prevenzione.

In questa docu-serie si dà la parola alle donne che stanno affrontando il tumore al seno metastatico, quanto è importante far sentire la loro voce?

«Determinante. Parlarne non solo è terapeutico, significa aiutare e incoraggiare altre donne ad affrontare un percorso cui spesso si accompagna un senso di solitudine ed emarginazione. È importante far capire a queste pazienti che “non sono la loro malattia”, che possono e devono continuare a essere donne, mamme, mogli, figlie, lavoratrici. Queste storie sono un messaggio di speranza: questa malattia può essere affrontata, con questa malattia si può convivere!».

Dopo aver interagito con queste pazienti, secondo lei quali reazioni aiutano a combattere psicologicamente la malattia e in che modo le donne affrontano questo problema?

«Il coraggio di queste donne è straordinario. Hanno saputo guardarsi dentro e trovare le risorse per combattere quotidianamente. Sono state capaci di continuare a progettare la vita grazie anche al ruolo importantissimo che hanno avuto gli affetti più cari. Sulla qualità della vita di queste persone ha senza dubbio inciso anche la presa in carico: di fondamentale importanza rivolgersi a centri specializzati dove, oltre alle cure, viene fornito un supporto psicologico che, partendo dalla fase più delicata della diagnosi, accompagni le donne ad intraprendere e affrontare il percorso successivo. Nella guerra contro il tumore, questo aspetto è cruciale».

Che ruolo svolge la prevenzione del tumore a beneficio delle donne?

«La prevenzione è fondamentale. Lo è per tutti e per qualsiasi malattia. Mai sottovalutare il rischio pensando di essere troppo giovani. Purtroppo i casi di tumore al seno sono in aumento e l’età media si sta abbassando. Ma grazie anche alla diagnosi precoce si guarisce molto di più di un tempo. E quindi a tutte le donne dico: la prevenzione non ha età!».

Tutte le informazioni sulla campagna sono disponibili sul sito www.voltatiguardaascolta.it

Francesco Fravolini

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