Sanxingdui: miniera archeologica infinita

Un’importante scoperta archeologica nel sito di Sanxingdui, nel sud-ovest della Cina, riscrive la storia della civiltà cinese.

Il Governo di Pechino considera l’archeologia un vero strumento di narrazione dell’influenza e dell’importante ruolo storico che la Cina ha avuto sulle altre culture.

Dagli anni Venti del secolo scorso, la regione di questi nuovi reperti, ha finora dato alla luce più di 50mila reperti, tra giade, ceramiche, bronzi e altri oggetti, conservati all’interno di diverse fosse sacrificali. Una fonte archeologica che sembra inesauribile.

Tra i nuovi reperti spiccano un enorme frammento di una maschera in oro che, dicono gli archeologi, considerando il peso, potrebbe essere il più grande oggetto aureo risalente a un periodo contemporaneo a quello della dinastia Shang (1200 a.C.), e un’enorme raffigurazione antropomorfa in bronzo della stessa epoca, che sembrerebbe di matrice cultuale.

Secondo i funzionari e i rappresentanti, i reperti culturali scoperti sono grandi in scala e magnifici in natura, un testamento alla diversità e alla somiglianza delle antiche civiltà globali che aiuterà anche a promuovere gli scambi culturali e la cooperazione tra la Cina e altri Paesi.

Considerato come uno dei più grandi ritrovamenti archeologici del XX secolo, le rovine di Sanxingdui sono entrate in una nuova fase di lavori di scavo a partire dalla seconda metà dello scorso anno, che coinvolge principalmente le fosse sacrificali: dalla numero 3 alla numero 8.

Nel periodo compreso tra il 2800 e il 771 a.C., la Cina era composta di villaggi neolitici che dovettero consolidarsi in comunità sempre più grandi, fino a costituire delle vere e proprie culture a sé stanti, con diverse strutture sociali e politiche. Queste diedero poi vita alle prime dinastie preimperiali.

Questo importante ritrovamento è solo l’ultimo di una serie di scoperte affascinanti che stanno delineando una vera epoca d’oro per l’archeologia cinese: come il ritrovamento in un cimitero di 80 specchi bronzei di 2000 anni fa o la tomba di due amanti antica, di qualche tempo fa.

Gli occhi del mondo sono puntati verso queste scoperte che potrebbero svelarci nuovi aspetti dell’antichità.

Riccardo Pallotta

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