Riforma costituzionale

Primo ok al premierato da parte della Commissione Affari del Senato

Dalla commissione affari costituzionali del Senato arriva il primo sì alla riforma costituzionale relativa al mandato del premier

Il disegno di legge costituzionale per procedere con l’elezione diretta del Premier è stato sottoscritto dall’attuale Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dalla Ministra per le riforme istituzionali Elisabetta Casellati. Approvato dalla Commissione affari costituzione del Senato in prima lettura l’emendamento del Governo all’articolo tre del disegno di legge contenente la modifica dell’articolo 92 della Costituzione. Si inserisce nel documento il principio dell’elezione diretta con limite dei due mandati.

È quanto voluto dalla maggioranza e in particolare dalla premier Giorgia Meloni secondo un percorso iniziato ormai già da tempo.

Nell’emendamento approvato sono contenuti i punti principali che caratterizzeranno tale riforma ovvero il nuovo ruolo del premier, il numero massimo di mandati che potranno essere a lui conferiti e il nesso con una nuova legge elettorale. Precisiamo che le regole relative alla nuova legge elettorale sono contenute in un testo autonomo ma saranno inserite, secondo l’obiettivo finale, comunque all’interno della Costituzione.

Sulla riforma che sta facendo molto parlare di sé non c’è unanimità di vedute infatti all’interno della coalizione ci sono voci di dissenso.

Vediamo meglio quali saranno le nuove modalità di elezione del Presidente del Consiglio e quale sarà il nuovo limite alla durata in carica.

Il primo aspetto da analizzare concerne l’elezione diretta che impone una revisione dell’articolo 92 della Costituzione. Secondo la nuova formulazione il governo sarà composto dal Presidente del Consiglio e dai ministri è il primo sarà eletto tramite suffragio universale e diretto per un mandato di 5 anni.

Il premier potrà restare in carica per non più di due legislature consecutive. Si profila una deroga nel caso in cui nella legislatura precedente egli abbia ricoperto l’incarico per un periodo inferiore a 7 anni e sei mesi. In sostanza, si avrà dunque un’ elettività popolare del Presidente del Consiglio.

Infine, si segnala il potere di nomina e revoca dei Ministri al Capo dello Stato su proposta del Premier.

Manuela Margilio

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