Quella cosa che governa il mondo

Quel che guida la mente degli uomini è prettamente femminile, dal punto di vista del buongusto non descrivibile, ma ogni più accennata allusione farebbe nell’immediato comprendere a chiunque di cosa stiamo parlando.

Valutando che la nostra società risente appieno di un clima ancora sotterraneamente maschilista, dobbiamo ammettere che la donna, là dove non può farsi valere attraverso l’intelligenza e le competenze personali, è costretta a ricordare a se stessa la propria femminilità, unica forma di identità pienamente accolta dai maschi, dato che Lei è sempre stata e resterà indiscutibilmente regina della procreazione. Questa constatazione, se da un lato la innalza, dall’altro la sottopone a ruoli stretti, inespressivi, fino a dover considerare che nei primi del novecento i casi di isteria erano in forte aumento proprio nelle donne. I sintomi dell’isteria, quali debolezza, svenimenti, venivano interpretati come caratteristici della congenita fragilità femminile.

Ce ne sono voluti di passi in avanti, per farci capire, grazie alla psicanalisi, che l’inadeguatezza della donna, nei vari contesti storici, comportava appunto il manifestarsi di patologie importanti. E se pensiamo che la nostra epoca moderna ci stia davvero offrendo una prospettiva migliore, non è il caso di cantare ancora vittoria. Il profumo del fiore che tanto decantava D’annunzio è la più taciuta risorsa della donna, a dispetto di un bigottismo moralistico che mette a tacere questa indubbia verità, sia al maschio opportunista che alla donna inadeguata.

Questo fiore dai mille nomi, sulla bocca di molti nelle osterie, nei bar, pudicamente sognato dagli adolescenti come in età senile, è il solo a tenere saldo il timone delle navi più portentose, a stabilirne rotte e deviazioni, a farle affondare o a renderle padrone nelle acque più difficili da navigare.

Se questo fiore venisse annientato, assisteremmo al vagabondaggio di uomini disperati, probabilmente anche ad un incremento esasperato di isteria maschile, nonché al crollo del mondo economico a causa di prolungate ed insopportabili stati di astinenza.

 

Eleonora Giovannini 

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