Perchè la Milano-Sanremo è la Milano-Sanremo

La Sanremo è sempre la Sanremo. Anche se quest’anno la partenza è stata da Pavia, la Milano-Sanremo è sempre una corsa ciclistica dal fascino unico. Anche se i puristi hanno storto il naso per la partenza spostata e il conseguente accorciamento della gara di qualche chilometro (comunque rimane una delle classiche più lunghe), lo spettacolo della “Classicissima di primavera” non è certamente nella metà di gara iniziale. 

La prima delle cinque gare monumento è infatti storicamente una gara noiosissima nel lungo tragitto iniziale lungo la pianura padana per poi cominciare a vivacizzarsi dopo il Passo del Turchino ed esplodere negli ultimi 10 km. Se come diceva lo scrittore Lessing L’attesa del piacere è essa stessa il piacere”, allora la Sanremo è la rappresentazione ciclistica di questo aforisma. I primi 250 km di gara non sono altro che la lunga intro dello spettacolo finale che inizia sul Poggio di Sanremo dove la corsa solitamente esplode. Anche quest’anno le emozioni non sono mancate nonostante non ci sia stata l’attacco in solitaria degli ultimi anni: l’affondo di Pogacar, la fiondata di Van der Poel per riagguantarlo, la discesa spericolata di Pidcock, gli attacchi nel finale di Sobrero e ancora Pidcock e poi la volata ristretta finale in cui Van der Poel (vincitore 2023) lancia il compagno Philipsen verso il successo. 

In molti si interrogano su come rendere più spettacolare questa gara, ma il fascino della Sanremo restano sempre quegli ultimi 10 km folli e adrenalinici.

Daniele Capello

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