Per amore, e non solo per amore dei visoni

Encomiabile il lavoro che sta svolgendo l’associazione Essere Animali guidata da Claudio Pomo, un animalista che dedica praticamente la sua vita in difesa degli animali.
L’ultima battaglia, praticamente vinta, è stata quella che un anno fa ha portato alla chiusura dell’allevamento di visoni a Conco (VI). Un lager tra i più grandi d’Italia, dove ogni anno venivano massacrati circa 30.000 animali.
Sebbene l’attività di questo allevamento non è da ritenersi ufficialmente chiusa, una ripresa è da considerarsi molto improbabile per le spese cui andrebbe incontro la società e anche perché l’opinione pubblica non vede di buon occhio questa realtà contro i poveri visoni. Tra l’altro, l’associazione Essere Animali già nel 2015 aveva rilevato all’interno dell’allevamento la presenza di manufatti in amianto, questo ha alzato il tono dello sdegno popolare e ha determinato il “fermo tecnico della Asl”.
Sul fronte politico, in Europa molti Stati hanno vietato questo genere di attività, in Italia purtroppo si sonnecchia. Anni fa la media dei visoni uccisi si aggirava sui 180.000 capi, oggi è scesa a 140.000, ma anche se i numeri tendono a scendere, il lavoro per azzerare queste atrocità è ancora lungo.
Essere animali è una tra le organizzazioni più attive che opera in difesa degli animali, ha sede a Bologna e conta centinaia di sostenitori in tutt’Italia.
Abbiamo posto qualche domanda a Claudio Pomo, “Responsabile Campagne”:

Quando è nata questa associazione, con quali motivazioni e come funziona il vostro lavoro?
Essere Animali nasce nel 2013 da persone già attive da tempo in diverse campagne di successo per gli animali. Lo scopo era portare qualcosa di nuovo nel mondo dell’associazionismo e attivismo per i diritti degli animali in Italia, soprattutto con  investigazioni e indagini all’interno degli allevamenti, campagne mirate a un cambiamento legislativo e di politiche aziendali. La nostra mission è un mondo dove tutti gli animali siano liberi di vivere la propria vita, non siano considerati merci o da utilizzare per i nostri scopi. Se possiamo vivere benissimo senza sfruttare gli animali per vestirci, alimentarci, divertirci, perché non farlo?”

La battaglia contro l’annientamento dei visoni continua, ma quali altri obiettivi state seguendo?
Il nostro focus primario oltre agli allevamenti da pelliccia è su quelli utilizzati dall’industria alimentare. Si tratta degli animali uccisi in numero incredibilmente più alto rispetto a tutti gli altri e con le minori tutele legali. Solo in Italia si parla di 600 milioni di animali, pesci esclusi. Per questo oltre a fare un lavoro di indagine, per mostrare a tutti i cittadini e consumatori cosa si nasconde negli allevamenti intensivi, a denunciare i maltrattamenti e promuovere scelte alimentari a base vegetale, abbiamo anche campagne con cui chiediamo alla Grande Distribuzione Organizzata di impegnarsi a eliminare le pratiche più dannose dalla loro filiera.

Quali sono le leggi sui diritti degli animali che vi stanno più a cuore e che attualmente sono ferme in Parlamento?
Quella per la chiusura degli allevamenti di animali da pelliccia su tutte. Dal 2013 abbiamo una campagna attiva in merito e abbiamo visto già passare più di un governo senza che le diverse proposte per chiudere questi allevamenti venissero discusse. Anche ora ci sono ben tre diverse proposte di legge, con firme di tutti i partiti politici.
Altra legge che segnerebbe un passo cruciale per i diritti dei nostri amici a quattro e due zampe nel nostro paese è quella per lo stop al loro utilizzo negli spettacoli circensi, proprio in questi giorni ne è stata presentata una che sposa in gran parte le richieste che noi facciamo ai supermercati, per abolire le gabbie per le scrofe negli allevamenti e la castrazione chirurgica dei piccoli suini (effettuata senza anestesia, solo per migliorare il sapore della carne).”

Bruno Cimino

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