Le stanze segrete di Palazzo Vecchio Prima parte

Palazzo Vecchio è non solo un momento ma anche il cuore dell’amministrazione fiorentina, è sede del Comune ed al suo interno custodisce numerosi gioielli artistici e anche numerosi misteri come ogni palazzo storico che si rispetti. 

Rea del duca Cosimo I dei Medici dal 1537 al 1574 data della sua morte, il palazzo è stato anche sede del Parlamento tra il 1865 e il 1871 nel periodo in cui la città toscana fu capitale d’Italia.

E’ un palazzo ricco di meraviglie che fin dagli antichi proprietari sono stati destinati al pubblico, ad occhi privati, oppure addirittura nascoste. 

Al suo interno c’è infatti una scala segreta che sbuca su una porticina che va in Via della Ninna, un’uscita di sicurezza fatta realizzare dal duca di Atene quando si impadronì in maniera tirannica della Signoria di Firenze nel 1342. 

Ma di maggior interesse sono gli ambienti privati della famiglia Medici, come ad esempio lo studiolo privato di Francesco I, figlio di Cosimo I, grande appassionato di alchimia, tanto da essere ritratto mentre lavorava nel laboratorio di un alchimista. 

Tale saletta progettata dal Vasari e piena di opere incentrate sull’alchimia, era però adibita solo ad uso di camerino privato in quanto essendo privo di finestre non era certo un ambiente adatto per gli studi alchemici. 

I vari laboratori di Francesco I da quel che ci è dato sapere sono stati spostati al Casino Mediceo, vicino San Marco dove Francesco I aveva a sua disposizione una fonderia e una vetreria. 

Alla sua morte però lo studiolo fu smembrato e quello che si riesce a vedere oggi sono i pezzi recuperati nel 1910 di cui ancora oggi si studia la corretta disposizione. 

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