Le cinque grandi estinzioni. Cenni sulla storia della vita sulla terra

Nei lunghissimi tempi geologici del nostro pianeta ci sono stati diversi momenti in cui le specie viventi si sono drasticamente ridotte, lasciando spazio alla nascita di nuove forme di vita.

Quando si sente parlare di “estinzione di massa” si pensa subito a quella che ha portato alla fine dei dinosauri. In realtà gli eventi di questo genere che hanno interessato la storia della terra sono cinque, si sono verificati a distanza di migliaia di anni gli uni dagli altri ed hanno causato la scomparsa di almeno la metà delle specie viventi allora presenti.
La prima è avvenuta circa 400-450 milioni di anni fa tra il periodo Ordoviciano e Siluriano. La teoria maggiormente sostenuta la vuole scatenata da una grande glaciazione che portò al progressivo abbassamento del livello del mare in rapporto diretto alla crescita sempre maggiore delle calotte polari, il tutto legato ad una forte diminuzione della temperatura. Vennero spazzate via alcune delle più caratteristiche specie di questo periodo, soprattutto marine. Il secondo colpo alla vita sulla terra ha avuto luogo circa 377 milioni di anni fa, durante il periodo del Devoniano superiore, con una durata di circa 3 milioni di anni. Scomparvero circa il 70% delle specie viventi e la sua origine non è ancora chiara. Il fenomeno si è poi ripetuto circa 252 milioni di anni fa, alla fine del periodo del Permiano. Questa è stata in assoluto la più catastrofica tra le estinzioni, con la scomparsa di circa il 90% delle specie marine ed il 50% di quelle terrestri. Analisi biostratigrafiche e geochimiche hanno permesso di fare luce sulle dinamiche che l’hanno caratterizzata: ha avuto origini da una serie di devastanti eruzioni vulcaniche in diverse aree del pianeta che, con le loro emissioni di anidride carbonica, zolfo e metano, hanno intaccato l’equilibrio degli ecosistemi rendendoli inospitali alla vita e hanno innalzato la temperatura media del pianeta di circa 10°C. Approssimativamente 200 milioni di anni fa si è innescata la quarta grande estinzione. I ricercatori sostengono principalmente la tesi che la vuole causata sempre da un importante attività vulcanica a cui si è unita anche la caduta di un grande asteroide. Le due dinamiche combinate hanno generato degli importanti cambiamenti climatici che hanno portato alla scomparsa di circa il 50% delle specie viventi. Questo fenomeno lasciò spazio alla comparsa dei dinosauri che dominarono la terra per 135 milioni di anni, finché non giunse la quinta estinzione a decretarne la fine. Quest’ultima è avvenuta circa 66 milioni di anni fa, secondo alcuni a causa dell’impatto di un gigantesco asteroide, secondo altri del verificarsi di importanti fenomeni vulcanici, secondo altri ancora della combinazione dei due eventi.
La conoscenza delle grandi estinzioni di massa permette di guardare alla storia della terra con una prospettiva nuova, in cui l’uomo e tutte le altre specie che attualmente popolano il pianeta rappresentano una piccola parentesi, solo una delle tante che l’hanno caratterizzato e continueranno a caratterizzarla dopo la nostra scomparsa. In ultimo si accenna al fatto che i ricercatori negli ultimi decenni, di fronte alla progressiva diminuzione delle specie viventi, hanno iniziato a parlare di una nuova estinzione di massa, la sesta, che pare sia dunque attualmente in corso.

Glenda Oddi

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