La realtà italiana che conferisce nuova vita agli pneumatici usati

Quando l’innovazione tecnologica si sposa con l’edilizia sostenibile

Risale al 2018 il progetto di innovazione “PFU PREDECORE” per la realizzazione di progetti complessi di attività di
ricerca e sviluppo. Un progetto che ha visto come soggetto capofila la Gatim Srl, azienda calabrese sita nella zona
industriale di Lamezia Terme, da oltre venti anni, operativa in un settore specifico. Vale a dire, lo smaltimento di
pneumatici giunti alla fine del ciclo di utilizzo. Una leadership che ha visto l’azienda entrare in partenariato con
l’Università della Calabria e l’ENEA. Ma vediamo più da vicino quali sono le nuove vite che possono originarsi dagli
pneumatici usati. “In Italia – stando a quanto si apprende direttamente dalla home page della Gatim srl – il mix di
domanda di gomma dagli pneumatici a fine utilizzo (PFU) vede prevalere le applicazioni sportive e le pavimentazioni
anti-trauma. Lo sviluppo dei mercati di impiego dei materiali derivati da PFU ha un ruolo strategico per promuovere
una maggiore chiusura del ciclo nell’ottica di una “Circular economy. È per tale motivo – è sempre l’azienda a
dichiarare – che il partenariato di progetto, ha voluto consolidare e diffondere le conoscenze tecniche per il corretto
impiego della gomma da PFU, andando anche a rimuovere le barriere di scetticismo e diffidenza che spesso
impediscono l’accettazione di quanto già ampiamente sviluppato in altri Paesi”. Uno scetticismo che comunque deve
arrendersi visti i risultati di fatto raggiunti. Tra gli obiettivi perseguiti, si colloca infatti la progettazione di una nuova
famiglia di prodotti da utilizzare in ambito edilizio come colle, rasanti, intonaci e malte che utilizzano granuli di gomma
provenienti dalla triturazione meccanica dei PFU. Come valore aggiunto si avrebbe anche quello legato al fattore
dell’ecocompatibilità, essendo questi granuli a basso impatto ambientale, oltre alle elevate prestazioni che consentono
di raggiungere. In questo modo si mira anche ad incentivare l’economia circolare, incrementando il valore economico
del materiale PFU. Questo non farà che aumentare la domanda di tali prodotti, con valorizzazione a cascata sull’intera
filiera che si occupa del recupero/trattamento di pneumatici usati.

Di Maria Teresa Biscarini

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