Roma, la fontana Barcaccia in piazza di Spagna

La storia e le realtà artistiche lasciate dai Romani sono da ammirare nella Città Eterna. Quando si cammina su via del Babuino è possibile raggiungere piazza di Spagna dove è ben visibile la chiara impronta artistica di Bernini con la sua fontana

La fontana Barcaccia è situata in piazza di Spagna nel centro storico di Roma. Quando il turista visita la città appena arriva di fronte alla fontana resta affascinato: testimonianza storica di un bellissimo patrimonio artistico. Nella nostra vacanza da trascorrere a Roma possiamo conoscere diverse realtà storiche e architettoniche le quali evidenziano il patrimonio della città. La ricchezza proveniente dalla storia e le realtà artistiche lasciate dai Romani sono da scoprire con curiosità e interesse. Nell’itinerario da suggerire al turista consigliamo di visitare le straordinarie bellezze della Città Eterna. Quando si cammina su via del Babuino è possibile raggiungere piazza di Spagna, dove è ben visibile la chiara impronta artistica di Bernini. Appena si arriva sulla famosa piazza, il visitatore rimane catturato dalla bellezza della fontana della Barcaccia: una graziosa fantasia acquatica.

La storia della Barcaccia
È un’affascinante opera storica, nata da una geniale soluzione di Pietro Bernini, alla quale collaborò anche il figlio Gian Lorenzo. La fontana è stata eseguita nel 1629 su commissione di papa Urbano VIII Barberini (le api barberiniane sciamano sulla fontana) e ricorda un evento storico legato alla terribile inondazione tiberina avvenuta il 1598. Un barcone fu lasciato in secco dalle acque che si ritiravano proprio in quel punto; la fontana, di conseguenza, fu modellata secondo un basso barcone: si tratta di una tipica chiatta tiberina che affonda lentamente. E fu costruita in questo modo, così da poter sfruttare plasticamente la bassa pressione dell’acqua proveniente dall’acquedotto Vergine da cui la fontana è rifornita ancora oggi.

La cultura a piazza di Spagna
Nel Settecento un nuovo interesse per l’archeologia si diffuse in tutta Europa; negli ambienti colti circolavano le prime “vedute” dei ruderi capitolini e la curiosità che queste immagini suscitavano diede l’avvio alla moda del “gran tour”, il grande viaggio attraverso l’Europa, del quale tutti gli intellettuali europei consideravano Roma come la tappa fondamentale della loro formazione culturale. Ed ecco che piazza di Spagna fu scelta come centro di diffusione delle prime guide turistiche e divenne pertanto l’anticamera della Roma archeologica, il punto in cui gli stranieri si incontravano prima di iniziare la visita alle rovine. Verso la piazza, inoltre, gravitava da sempre tutta la vita artistica di via del Babuino, via Sistina e via Gregoriana. I ricchi, raffinati turisti, avevano modo di acquistare direttamente quadri e “vedute”; quelle stesse opere che avrebbero formato, in un secondo momento, preziose collezioni private. Si davano convegno i nomi più celebri della cultura europea; erano i protagonisti indiscussi di quel tempo storico, ricco di cultura, che ha vissuto la capitale. C’erano tutti: Rubens, Velasquez, Tennyson, Poussin, Stendhal, Berlioz, Debussy, Wagner.

Francesco Fravolini

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