I Kiwi della Nuova Zelanda

La parola Kiwi deriva dal Maori e indica principalmente l’uccello simbolo della Nuova Zelanda. Per estensione è poi diventato il nome anche della pianta Actinidia chinensis e del suo verde frutto dalla buccia pelosa, che però è originaria della Cina. Inoltre la parola “Kiwis” indica gli abitanti della Nuova Zelanda e le varie selezioni sportive nazionali.

Per quanto riguarda l’uccello simbolo della Nuova Zelanda, vengono chiamati Kiwi le 5 specie appartenenti al genere Apteryx, che in greco significa “privo di ali”. Questi animali in realtà non sono privi delle ali ma le hanno così atrofizzate da essere incapaci di volare. Questo è diventato un problema da quando i primi navigatori hanno raggiunto le isole neozelandesi importandovi specie come ratti e gatti che hanno decimato questi uccelli, che prima avevano pochi predatori. I Kiwi vivono nel sottobosco delle foreste neozelandesi e hanno abitudini notturne. Si cibano principalmente di invertebrati e occasionalmente di frutta, sfruttando lo sviluppatissimo odorato, dovuto alla particolare posizione delle narici che sono sulla punta del becco, caso unico tra gli uccelli. Dalla forma simile all’omonimo frutto ma con zampe robuste e lungo becco incurvato, possono vivere fino a 50 anni e sono imparentati con gli estinti Uccelli elefante del genere Aepyornis che vivevano in Madagascar. Essendo una specie terricola scavano tane come i conigli per fare il nido dove depongono un singolo uovo il cui peso è un quarto dell’adulto; i piccoli sono già indipendenti pochi giorni dopo la nascita.

Delle 5 specie solo il Kiwi di Owen (A.owenii) è considerato “prossimo alla minaccia” (NT) dalla lista rossa IUCN mentre le altre quattro, il Kiwi bruno settentrionale (A. mantelli), il Kiwi maculato maggiore (A. haastii), il Kiwi bruno di Okarit (A. rowy) e il Kiwi australe (A. australis) sono considerate “Vulnerabili” (VU).

Daniele Capello

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