‘Investimento Custodito’ agevola l’educazione finanziaria

La startup edu-fintech aiuta i cittadini a raggiungere una maggiore consapevolezza finanziaria grazie alla formazione in e-learning

‘Investimento Custodito’ vuole agevolare l’educazione finanziaria nella popolazione. Purtroppo è ancora un argomento difficile per i cittadini. «Secondo il rapporto Edufin, l’88% degli italiani sarebbe d’accordo nell’introdurre materie finanziarie e per la gestione dei propri risparmi in ambito scolastico e un 77% conferma di voler avere corsi di formazione finanziaria anche sul posto di lavoro». Questa fotografia spiega mediante i dati quanto sia richiesta dalla popolazione una maggiore conoscenza della finanza.  

La finanza e i giovani

I giovani ripensano al proprio futuro puntando sulla carriera e sul benessere, facendo parte di quello che verrà ricordato come il periodo della Great Resignation. Sono diverse le problematiche che contraddistinguono il tema dell’educazione finanziaria. «Secondo uno studio promosso da Episteme, è chiaro che esista anche un netto divario di genere tra gli uomini e le donne per quanto riguarda la gestione dei propri risparmi e il loro approccio all’educazione finanziaria. Dai dati emerge che sono gli uomini ad avere maggior conoscenza dei temi finanziari e ad essere più propensi all’investimento dei risparmi. Un divario di genere che, unito alla mancanza di un’educazione finanziaria di base scolastica, evidenzia una delle maggiori problematiche del paese.

Il ruolo dell’educazione finanziaria

‘Investimento Custodito’, nata da un’idea di Gabriele Galletta, intende offrire corsi di educazione finanziaria in materia di investimenti per poter migliorare la propria gestione delle finanze. Con Gabriele Galletta, CEO & Founder di Investimento Custodito, cerchiamo di conoscere il settore.

Come gestire i risparmi in questo momento storico?

«A causa di un’inflazione che spaventa sempre di più mercati e investitori, gestire correttamente un portafoglio d’investimento oggi è diventato difficile. Con l’aumento dei prezzi e lo tsunami inflazionistico che si abbatte sulle nostre coste, i mercati sono impauriti dalla possibilità (ormai reale) che le banche centrali possano ridurre sempre più gli stimoli monetari, che invece hanno sostenuto i corposi rialzi degli ultimi dieci anni. Allo stesso modo, però, l’aumento dell’inflazione e la perdita di valore reale dei nostri soldi ci impone, oggi, di costruire investimenti equilibrati e redditizi, per il futuro, proprio per combattere l’inflazione stessa. La nostra filosofia a riguardo è la stessa che diffondiamo coi nostri percorsi di ricerca, educazione e formazione: non possiamo sapere cosa ci riserverà il futuro e non possiamo sapere quale paradigma prevarrà nei prossimi vent’anni. Dobbiamo solo costruire portafogli equilibrati, che siano capaci di darci rendimento qualsiasi cosa possa accadere un domani. E la chiave rimane sempre un’ottima diversificazione tra asset class (azioni, obbligazioni, materie prime, oro, Titoli di Stato, e così via)».

I giovani che tipo di educazione finanziaria devono ricevere dalla scuola per conoscere il settore?

«L’Italia rimane uno dei paesi europei con un livello di educazione finanziaria tra i più bassi in assoluto: non conoscere le regole basilari non soltanto di come funzionano i mercati finanziari, ma anche di come funziona la gestione dei soldi, è un vulnus che impatta non soltanto sulle nostre scelte di investimento, ma anche sul nostro benessere finanziario. Il FinLit Survey di S&P Global ha mostrato chiaramente come i paesi con i più alti tassi di alfabetizzazione finanziaria sono anche i paesi con tassi di reddito maggiore, collegando questo ad una più alta inclusione finanziaria. La scuola pubblica dovrebbe porsi come obiettivo quello di curare l’alfabetizzazione finanziaria dei nostri giovani fin da subito, costruendo una cultura sana della gestione del denaro e, ovviamente, degli investimenti. La scuola dovrebbe puntare a far comprendere, in primis, il ruolo centrale dei soldi nella nostra vita, lasciando da parte quell’accezione negativa e materialistica che la nostra cultura ha sempre affibbiato al denaro e riconoscendone invece la grande importanza. In secondo luogo, dovrebbe far comprendere ai nostri ragazzi, quanto sia rilevante il mercato finanziario per le nostre vite, quanto il mercato stesso impatti sulla nostra quotidianità e quanto sia importante cominciare a saper gestire i propri investimenti fin da subito».

Francesco Fravolini

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