Il male per il bene e il bene per il male: un triste gioco di parole

Il male per il bene e il bene per il male: un triste gioco di parole. Non è difficile assistere all’ingenuità delle persone di fronte ai ciarlatani, ai finti latori della verità. Gli impostori della politica ce la raccontano come meglio credono, mentre gli abili venditori ci fanno innamorare di prodotti nocivi o del tutto inutili.

Oggi non conta l’oggettività, ma il modo in cui ci viene presentata, così creiamo miti, idealizziamo personaggi resi importanti da campagne pubblicitarie e non dalle loro potenzialità. Ci si affida in massa a esperti, professionisti, carismatici, solo perché su facebook  hanno un numero impressionante di like determinati dalle promozioni a pagamento.  Eppure il web ha ormai questo potere, sempre più incisivo della tradizionale televisione, di creare personaggi pubblici in maniera rapida e semplice e di manipolare la realtà in tutti i suoi ambiti. La libertà di pensiero sui social ha aperto tutti  i cancelli, spazzando via ogni confine, in una confusione di contenuti beceri all’impazzata. Chiunque può tutto, a prescindere dalle capacità personali, dalle gavette che un tempo permettevano realizzazioni e successi. Oltre a questa promiscuità che oscura il bello e valorizza le indecenze, nulla frena anche il pericolo degli incapaci, dei disonesti, dei violenti, che si avventano su tutto e tutti attraverso azioni inadeguate, spesso deprimenti, per non dire lesive. Il male per il bene e il bene per il male: un triste gioco di parole, ancora una volta.

 

Al contrario, il gregge apatico del web, dopo essersi lasciato plagiare da svariati  sistemi lucrativi, si comporta con diffidenza nei riguardi delle persone perbene, che danno grandi contributi sociali. Pensiamo ai martiri che sono stati ammazzati per aver portato avanti la verità e in questo modo  combattuto la corruzione, la mafia, la criminalità; pensiamo ai Santi, che dopo aver negato se stessi in nome di una vocazione e della propria missione, sono stati giudicati, perseguitati, uccisi. Le persone subiscono gli incantatori di serpenti, ma allontanano le anime pure, molte volte ritenute furbe, in questo modo, per citare un esempio,  Madre Teresa di Calcutta era stata ritenuta atea e si vociferava che raccogliesse denaro per se stessa. Una delle tante straordinarie persone diffamate,quella appena citata, tanto per far far capire come  tale atteggiamento sia diffuso nella vita quotidiana, quella in cui si mette in dubbio che una vittima di violenza non sia tale o che un malato finga di soffrire. Si tratta dell’immediatezza dei giudizi che fanno del disonesto un leader e dell’onesto un mitomane.  Il male per il bene e il bene per il male.  Succede platealmente, ma anche nella vita ordinaria, nella tacita ed ingiustificata sofferenza di coloro che soltanto il tempo può rendere immortali per  quell’ indiscutibile e pur sempre meraviglioso  contributo d’amore.

Eleonora Giovannini

 

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