Il conte Ugolino, la sua vera storia

Tra i personaggi più noti della Divina Commedia vi è senza dubbio il Conte Ugolino, narrato nel XXXIII canto dell’inferno e realmente esistito, anche se la sua morte è avvenuta in maniera diversa da quella narrata nel libro.

I fatti narrati su questo conte da Dante però sono realmente accaduti, il conte Ugolino infatti discendente da una nobile casata longobarda viene inserito da Dante nella cerchia dei traditori della patria perché a differenza della sua famiglia appartenuta per tradizione alla fazione ghibellina passò alla parte Guelfa e nel corso degli anni guidò una serie di disordini contro il Podestà di Pisa.

Tuttavia dopo la sua ascesa seguì anche il suo declino e il conte Della Gherardesca cercò di ingraziarsi i suoi oppositori facendo rientrare a Pisa alcune famiglie ghibelline. 

Così facendo però si attirò le ire dell’arcivescovo Ruggeri a cui negò le trattative diplomatiche, ma quello che complicò ancora di più la situazione fu l’uccisione da parte del conte Ugolino, di Farinata da Pisa, nipote dell’arcivescovo.

Il conte che si era rifugiato in un castello fu richiamato a Pisa dall’arcivescovo Ruggeri con la promessa di un accordo, ma si trattava in realtà di una trappola e il Conte venne imprigionato insieme ai suoi figli e nipoti nella Torre della Muda dove tutti morirono di inedia anche se alcuni dicono che il conte sia riuscito a trarre in salvo figli e nipoti travestendoli da servitù.

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