Il ciclo non è un lusso: la svolta lanciata da un gruppo di giovani

Il ciclo non è un lusso. Con queste poche parole, un gruppo di giovani studenti ha dato vita ad un progetto di sensibilizzazione in merito ad una tematica che sembra essere sentita solo al 50%, ovvero l’elevata tassazione degli assorbenti. Dal titolo “Il ciclo non è un lusso”, il progetto è stato ideato dal gruppo M.IND., Movimento Indipendente, sottolineando la natura stessa del movimento: indipendente dalla politica odierna. L’iniziativa rivolta alle donne è solamente un primo step dei tanti obiettivi che il gruppo si è prefissato di raggiungere, con porte a tutte le collaborazioni che rispecchiano i valori su cui si fonda il movimento, come ad esempio tutela dell’ambiente, pari opportunità, informazione sana e tanto altro. 

«Questa iniziativa mira a sensibilizzare gli studenti – ha spiegato il portavoce del gruppo Alessio Panaggio – di uno Stato che si colloca al 76esimo posto (su 153 paesi) per quanto riguarda il gender gap, una statistica che reputiamo allarmante considerando che siamo quasi nel 2020. Inoltre questa piccola ma efficace iniziativa mira a creare un’idea di comunità tra le donne, i cui bisogni non sono sufficientemente compresi dallo Stato e, pertanto, devono poter contare l’una sull’altra».

La partecipazione è molto semplice dal momento che basta un semplice contenitore. Perché? Perché questo contenitore è stato sistemato all’interno di uno dei bagni del Dipartimento di Scienze Politiche, della Comunicazione e delle Relazioni Internazionali dell’Università di Macerata, ed è stato accompagnato ad un avviso, nel quale venivano indicate le istruzioni: se qualche ragazza avesse un assorbente in più con sé, può lasciarlo nel contenitore, in modo che un’altra ragazza qualora ne avesse bisogno potrà utilizzarlo.

«È la nostra prima iniziativa come gruppo M.IND. – ha sottolineato il portavoce – e speriamo di allargarla ad altri dipartimenti e alle scuole superiori: tuttavia, è importante sottolineare che il progetto è stato presentato in qualità di semplici studenti e non nelle vesti di gruppo politico, per non creare attriti tra il Dipartimento e le liste universitarie che stanno facendo un ottimo lavoro. Proprio questa è la particolarità di M.IND.: ciò che è importante sono dei risultati concreti».

Non resta che sperare che questo possa diventare un esempio da seguire e da divulgare, non solo in favore delle donne ma della società stessa. Nel frattempo M.IND. sta portando avanti altri progetti come la Green Revolution dedicata alla tutela dell’ambiente con una serie di attività apposite e un futuro evento dedicato alla tematica LGBTQI+ in collaborazione con l’Arcigay.

Giulia Baldini

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