I dolci del carnevale sardo

Prima cosa da precisare è che come per i costumi e le maschere anche per i dolci ogni zona della regione ha le sue varianti e tradizioni che si verificano anche a pochi chilometri di distanza. 

Ma cosa accomuna quasi tutti i dolci sardi?

Grosse quantità di zucchero e la frittura come metodo di cottura. 

I primi dolci sono le Tzippulas o zeppole come si dice in italiano e sono tra i dolci più conosciuti e diffusi in tutta l’isola. La loro forma varia dalle ciambelle ad enormi spaghetti arrotolati a spirale. Si tratta di una pasta lievitata aromatizzata da scorza di arancia, zafferano e filu’e ferro (liquore tipico sardo) o anice. 

Altri dolci noti sono i fatti fritti, ciambelle morbidissime fritte e poi coperte di zucchero con piccoli dettagli che variano da zona a zona. 

Anche qui in Sardegna non mancano le chiacchiere con la sola differenza che questa versione è aromatizzata con scorza di limone o acquavite. 

Ci sono poi come dolci anche gli acciuleddi, dolcetti di pasta intrisi nel burro o nello strutto a forma di piccole treccine e coperti dopo la cottura di miele. 

Molto noti sono anche i ravioli dolci fritti detti anche culurgiones, piccoli ravioli dolci fritti coperti di zucchero a velo e ripieni di pasta di mandorle, cioccolato o ricotta e arancia. 

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