“Storia di Cupido”, il nuovo libro di Bruno Cimino

Il libro fresco di stampa dell’autore, Bruno Cimino, narra, non solo una tenera storia personale, un legame straordinario con un Cavalier King Charles Spaniel, ma si addentra all’interno di numerosi altri argomenti e spunti di riflessione, nonché di denunce e testimonianze sul mondo animale.

Storia di Cupido e sopravvivenza degli animali dopo la morte” (Meligrana Editore) è, innanzitutto, un omaggio a un animale da compagnia, vissuto per circa undici anni, donando gioia e serenità, come quasi tutti i cani di questa razza e questo, le persone che li adottano o li hanno adottati lo sanno bene.

Certo, non si può dire che si tratti di una specie che lotta contro i ladri o che trova persone scomparse o che sia adatto ad affiancare soldati impegnati a neutralizzare ordigni bellici. Si può, invece, garantire che questi cani sono in grado di donare felicità a bambini, adulti e anziani in difficoltà – a volte, purtroppo, per malattia – e questo, è altrettanto positivo.

Questa razza di cani è anche capace di instaurare un rapporto con tutti i componenti della famiglia in cui vive, rendendo più sereno l’animo, specialmente in momenti particolari, in quanto sono in grado di interpretare le emozioni e riescono a contagiare con la loro allegria e positività, con i loro languidi occhi che non conoscono cattiveria o malvagità, ma solo letizia e pace. Insomma, per dirla brevemente, la compagnia di un Cavalier King è il miglior antidoto alla depressione e alla solitudine.

Storia di Cupido e sopravvivenza degli animali dopo la morte si articola in vari capitoli, partendo dalla vita di questo “cucciolo di Dio”, dal suo arrivo nella famiglia umana sino alla sua “morte dolcissima”, silenziosa, composta, come lo è stata la sua esistenza.

Da questa premessa, l’autore, accompagnato dagli Spiriti Guida che sempre lo sostengono, si lascia condurre attraverso i sentieri della mente e dell’anima, nell’esplorazione dell’oltre, dell’aldilà, in quello che molti chiamano il Ponte dell’Arcobaleno, per giungere alla certezza della sopravvivenza degli animali dopo la morte, attingendo a esperienze religiose e a testimonianze di studiosi e conoscenti.

A sostegno di queste tesi, vengono raccontate storie strettamente legate all’argomento, diligentemente valutate e corrispondenti al vero.

Vi è poi nel libro, una splendida parte lirica: undici poesie, “quanti gli anni della sua vita”, che culmina con un’Ode, degna di un essere superiore, quale è stato Cupido per l’autore, perché l’amore, se è vero amore, “non svanisce nel nulla”.

Solo chi ha condiviso la propria vita con un animale sa riconoscere questo immenso vuoto, questo dolore “strano” che si impossessa dell’uomo e non lo abbandona.

Il libro non può mancare di lanciare un grido di orrore, contro i massacri che ancora oggi si perpetrano nei confronti degli animali, in ogni angolo della terra.

L’autore chiude con una preghiera, un mantra al “Padre nostro/onnipresente, onnisciente, onnipotente”, affinché accolga le anime delle creature “vissute come da Tua volontà/recise dalla terra/per ritornare nella Santa dimora… nella dimensione che per loro hai preparato/e che siano sempre presenti nella nostra mente”.

Bruno Cimino è certo che ci sarà un ricongiungimento, perché, nella chiusa dell’Ode al tenero Cupido, così recita: “So che dal quel dì/paziente/mi sta aspettando”.

Bruna Fiorentino

Articoli simili

Oltre lo spazio e oltre il tempo: gli “animali fantastici” del Cosmo e dove trovarli

Quando gli ippopotami vivevano in Italia

Calandri e spioncelli italiani