Farò Cultura: formare giovani come cittadini consapevoli

Dopo l’emergenza sanitaria del Covid-19, il settore culturale è stato uno dei più colpiti ed ha visto venir meno quei momenti di aggregazione legati all’intrattenimento tipici della vita quotidiana

La cultura è protagonista sabato 19 marzo 2022 a Roma, presso la Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli. C’è la presentazione del programma nazionale EDU 2022 che l’Associazione Italiana Giovani per l’UNESCO (AIGU) dedica annualmente al Patrimonio. Il tema della conferenza, in presenza e in diretta streaming sui canali social dell’Associazione a partire dalle ore 10,30, è rivolto esclusivamente alla cultura, al fine di mettere in luce il suo essere fonte di benessere e nuova energia per una società inclusiva e sostenibile. L’obiettivo principale dei laboratori di EDU è quello di valorizzare il “ricreativo”, nella duplice accezione del termine: creare qualcosa di nuovo e ricrearsi, a partire dalla cura e dalla costruzione del Patrimonio. “Farò Cultura” è il titolo della nuova edizione di EDU e intende formare i giovani come cittadini consapevoli e responsabili attraverso attività laboratoriali che aiutino a conoscere il Patrimonio culturale (materiale e immateriale) del territorio nonché la sua importanza per la comunità tutta. Dopo l’emergenza sanitaria del Covid-19, il settore culturale è stato uno dei più colpiti ed ha visto venir meno quei momenti di aggregazione legati all’intrattenimento tipici della vita quotidiana. Con queste premesse, i membri AIGU operano costantemente per dare voce ai bisogni e alle necessità dei propri territori dedicando il proprio tempo libero ad attività di valorizzazione culturale e di sensibilizzazione. Un input generato dalla Convenzione di Faro, adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa il 13 ottobre 2005, che sottolinea gli aspetti importanti del patrimonio culturale in relazione ai valori, ai significati e agli usi che le persone vi attribuiscono. Un protocollo che ha generato una vera e propria svolta in merito al rapporto tra patrimonio culturale e comunità locale, poiché riconosce l’eredità culturale come fattore cruciale per la crescita sostenibile, lo sviluppo umano e la qualità della vita e introduce il diritto al patrimonio culturale.

Francesco Fravolini

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