Studiare la migrazione del Culbianco grazie al GPS

Il Culbianco (Oenanthe oenanthe) è un passeriforme comune negli ambienti prativi di alta montagna.

È una specie migratrice transahariana, ovvero che sverna in Africa a sud del deserto del Sahara. In estate, è presente in quasi tutta Europa, Asia, Africa e Nord America.

In Italia, nidifica prevalentemente sui rilievi montani tra i 900 e i 2.500 m di quota, in anfratti rocciosi o situazioni equivalenti.

Dal 2016, un’equipe di ricercatori, composto da membri dell’Università di Torino e dell’Ente di Gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie, studia questa specie tramite l’uso dei geolocalizzatori. L’area di studio si trova all’interno del Parco Naturale della Val Troncea, in provincia di Torino.

L’anno scorso sono stati ricatturati 9 individui con gps, dai quali sono stati scaricati dati interessanti sulle rotte e i tempi della migrazione autunnale e primaverile e i luoghi di svernamento. In particolare, questi individui sono partiti per l’Africa tra la prima e la terza settimana di settembre, con lunghe soste tra Sardegna e Nord Africa, prima di attraversare il deserto del Sahara. Lo svernamento è stato effettuato in diversi paesi: Mauritania, Mali, Burkina Faso, Togo, Benin, Nigeria e Niger.

Il viaggio di ritorno è stato più diluito, con partenze tra la prima settimana di marzo e la seconda di aprile, e arrivi in Val Troncea tra la seconda settimana di aprile e la prima settimana di maggio.

Con i dati raccolti di anno in anno si cercherà, inoltre, di valutare l’impatto del cambiamento climatico sulle date di partenza e arrivo e il successo riproduttivo.

Daniele Capello

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