Chiamami col tuo nome: il sequel ci sarà!

Non poteva non esserci un seguito per il film da Oscar di Luca Guadagnino Chiamami col tuo nome, tratto dall’omonimo romanzo di André Aciman e definito più volte dal New York Times «Una storia d’amore di straordinaria bellezza, scritta in maniera impeccabile, con echi di Marguerite Duras e Patrick White».

Almodóvar ha definito il film «la miglior pellicola del 2018» e nonostante i seri dubbi dello sceneggiatore James Ivory, le vicende legate alla travagliata storia d’amore di Elio e Oliver continueranno… questa volta, probabilmente, a Berlino, una location ben diversa dalle campagne in provincia di Crema.
Mentre lo scrittore André Aciman annuncia, dunque, con vari tweet che nel secondo libro si focalizzerà soprattutto sul rapporto di Samuel (padre di Elio fresco di divorzio) con l’introverso ragazzo, Guadagnino, parallelamente, pensa a Dakota Johnson (già protagonista del remake di Suspiria) come possibile moglie di Oliver.
«Sua moglie» ha affermato il regista, «dovrebbe essere, infatti, una ragazzina sensuale del New England, un po’ facile. Forse nel film lei e Oliver avranno cinque figli; l’unico problema del film riguarda il titolo: non potrà essere Chiamami col tuo nome 2!».
Se, quindi, il primo film è stato incentrato sulla scoperta della sessualità di Elio, sulla storia d’amore con Oliver e sul diventare uomo… forse il secondo, ha continuato Guadagnino «Potrebbe farci comprendere qual è il posto di questo giovane nel mondo, cosa vuole e cosa rimane dopo qualche anno di un colpo emotivo così forte: l’allontanamento di Oliver!».
Emblematica, a tal proposito, la scena conclusiva del primo film: una lunga inquadratura di Elio, che dopo l’allontanamento inevitabile dello studente straniero, piange davanti al camino della sua villa di campagna.
I pensieri del ragazzo non vengono palesati dal regista, restando appena intuibili, ma probabilmente suonerebbero esattamente come le meravigliose parole con cui si conclude il romanzo di Aciman: «Se ti ricordi tutto, volevo dire a Oliver, se sei davvero come me, allora domani quando sei pronto per chiudere la portiera del taxi e non c’è più nulla da dire in questa vita, allora, una volta soltanto, girati verso di me, anche per scherzo, o perché ci hai ripensato, e come avevi già fatto allora, guardami negli occhi, trattieni il mio sguardo, e chiamami col tuo nome.»

Ambra Belloni

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